Racconigi, Stadio Trombetta, ore 14.30.
Formazioni.
Atletico(4-4-2): Bisio 5,5; Rosso 6 (76° Lavezzo),Fanelli 7,Mancuso 7,Garello 6; Cagliero 6, Russo 7, Vergnano 6,5,Pellissero 6,5 (82° Clari); Mendola 6,5 (70° Caraccio),Gala 6 ( 59° Iacolino 6,5).
In panchina: Alemanno,Rollè.
Allenatore: Bongiovanni,6,5.
Cambiano(4-4-2): Bellone; Gasaro,Pancotti,Rizzo,Ennas(69° Marnetto); Scarpelli,Giordanetto, Alis ( 65° Arena) Castelli(92° Caccherano); Stoppa,Massera.
In panchina: Amarena,Vallelonga,Della Rocca,Di Paola,Martinelli,Zarpellon.
Allenatore: Rizzo, 6,5.
Direttore di gara: Francesco Giuseppe Lefosse della sezione di Torino, 6,5.
Tabellino.
Reti:8° Mendola , 58° Pellissero , 84° e 89° Arena.
Espulsi: 68° Gasaro.
Ammoniti: Pancotti,Arena e Castelli.
Recupero: 2 minuti p.t., 4 minuti s.t.
Migliori in campo: Fanelli, Russo,Bellone,Massera e Arena.
Note: pomeriggio fresco e nuvoloso, 12°, terreno di gioco in condizioni più o meno accettabili, spettatori circa 50.
Ennesima, preziosa occasione sprecata per l’Atletico Racconigi per potersi riavvicinare in maniera concreta nei dintorni della zone play off del girone E di 1^ categoria.
La formazione di mister Bongio conduceva partita e risultato per 2-0 fino a 6 minuti dalla fine e con il vantaggio aggiuntivo della superiorità numerica.
Ma, come accaduto più volte durante la stagione agonistica, la squadra bianco rossa è riuscita nell’impresa di farsi rimontare dall’avversario di turno, oggi il Cambiano, vanificando quanto di buono si era riusciti a costruire per buona parte dello svolgimento della partita.
Non stiamo adesso ad elencare le numerose,diverse defaillances finali in cui l’undici racconigese è stato clamorosamente e colpevolmente protagonista negativo, ma conquistare solo 1 punto su sei a disposizione contro avversarie di modesta levatura come Pralormo e Cambiano ( per giunta in casa…) la dice emblematicamente lunga sulla discontinuità di gioco e di rendimento, sulle evidenti difficoltà relative al mantenimento ed alla gestione dei risultati favorevoli che non si è riusciti a mantenere fino alla fine, anche per incapacità cronica o insufficienza strutturale a chiudere e sigillare definitivamente gli esiti finali degli incontri.
Problemi di tenuta che ogni tanto sono affiorati, di mancanza di lucidità e di necessaria cattiveria agonistica venuti a mancare nei frangenti e nei momenti decisivi che hanno penalizzato la classifica provvisoria dopo 24 giornate di campionato.
Oggi si è buttato alle ortiche e si è fallita una quasi irripetibile occasione per poter davvero riavvicinarsi nelle zone di alta classifica, alla luce dei risultati maturati sui vari campi relativi alle squadre antagoniste che occupano le prime posizioni di classifica , situazione di cui avremo modo di parlarne nella parte finale del servizio.
Il rammarico, le recriminazioni e i rimpianti non hanno mai ovviamente contribuito a fare punti ma rimarranno ferite aperte non facilmente rimarginabili quando si analizzeranno e si stileranno la opportune valutazioni finali sportivo-societarie al termine dell’attuale stagione.
Troppe, tante le occasione sprecate e perse, a prescindere da tutta la serie di avversità e di situazioni negative che non hanno fatto bene alla causa dell’Atletico.
L’avversario odierno, penultimo in classifica con la difesa più perforata del girone( 65 reti incassate prima delle 2 di ieri,n.d.r.) nonostante tra sue fila militi il vice cannoniere del girone, Jonah Massera, rappresentava teoricamente un ostacolo che si poteva superare con una partita di concentrazione e determinazione fino alla fine, nonostante le assenze che anche oggi hanno costretto Bongio a ideare e mandare in campo l’ennesima formazione diversa in 24 partite.
A maggior ragione, quando si è avanti per 2-0 a 10 minuti dalla fine, con una situazione tecnico-tattica in totale controllo gestionale, con la superiorità numerica sopraggiunta a metà ripresa, farsi rimontare nelle uniche due estemporanee occasioni che il Cambiano era stato in grado di procurarsi, aumenta,acuisce e dilata il livello di delusione,di incredulità e di senso di frustrazione percepiti da dirigenti,staff tecnico e giocatori.
Ma riavvolgiamo il nastro della partita ed entriamo nel merito del commento dei due tempi che si sono vissuti al Trombetta.
Atletico che deve rinunciare a Grasso( strappo muscolare),Pisano( problemi ad un ginocchio dopo la trasferta di Vigone, 15 giorni di prognosi) e Ferrantelli, febbricitante, con mister Bongio che doveva ridisegnare l’ennesima formazione alternativa, riproponendo Bisio tra i pali e ripresentando Ciccio Russo, ancora alla ricerca di una normale condizione di efficienza fisica, in una posizione di regista-centromediano( alla fine la sua prestazione lo farà valutare il migliore dei suoi).
Da parte avversaria, la marcatura ed il controllo del tanto temuto Jonah Massera venivano affidate alle cure terapeutiche neutralizzanti di Fanelli e, in doppia battuta, a quelle di Mancuso.
Fasi di studio, di assestamento e posizionamento iniziali ma al primo,vero affondo l’Atletico riusciva a perforare la retroguardia avversaria: lancio verticale in profondità del centrocampo racconigese a beneficio dello scatto di Tony Mendola, difesa degli ospiti che applicava male l’automatismo del fuori gioco, con il capitano che si presentava solo, in posizione regolare, davanti al portiere, che spiazzava trafiggeva con un preciso destro appena dentro l’area di rigore( 5° centro stagionale)
Partita che quindi si metteva subito verso la direzione tattica auspicata, con il risultato che veniva sbloccato nei primi minuti, che avrebbe costretto la squadra di mister Rizzo a scoprirsi e lasciare spazi per le ripartenze dei bianco rossi.
Al 12° timida replica del Cambiano con Massera che spedisce sul fondo da posizione decentrata, con Bisio che appariva pronto per intervenire eventualmente sulla traiettoria.
Al 21° Gala si avvitava in area per colpire di testa un traversone dal fondo di Pellissero, tentativo senza esito.
Atletico che sembrava presente,diligente e puntuale a coprire tutti i settori, Cambiano che cercava di sfruttare il mono-schema che prevedeva lanci lunghi in profondità per favorire gli scatti del suo bomber, ben controllato e fronteggiato dalla marcatura del nostro numero 2.
Al 30° doppio tentativo in rovesciata di Marco Gala in the box, entrambi i tentativi coraggiosi ma inconcludenti.
Al 38° era il Cambiano a tentare di impensierire la porta di Bisio con un debole e centrale colpo di testa appoggiato da Alis verso il nostro portiere.
Al 41°Cagliero intercettava casualmente una conclusione dalla distanza di Russo, controllo in area e girata di destro che terminava sulla traversa, deviata da un difensore avversario.
Primo tempo che si concludeva con 2 minuti di recupero e con due punizioni per l’Atletico: la prima di Gala, indirizzata in area, troppo lunga per tutti, la seconda di Vergnano che finiva direttamente tra i tentacoli di Bellone che abbrancava in presa.
La ripresa si apriva così come si era chiuso il primo tempo.
Nel giro dei primi minuti, due calci piazzati dal lato destro rispetto alla porta avversaria.
Prima traiettoria tesa sulla quale Mendola interveniva in semi rovesciata acrobatica, pallone di poco alto sulla trasversale ma bel gesto tecnico del Capitano.
Seconda punizione calciata dal Vergna a rientrare, spizzata di testa di Russo e difficile ma decisiva respinta in tuffo di Bellone che evitava una chiara situazione da rete e sulla successiva ribattuta si avventava Mancuso che di destro spediva un rasoterra fuori di poco, sul quale Gala mancava l’attimo propizio per interferire sulla traiettoria.
Atletico che quindi iniziava con il piglio giusto anche la seconda frazione di gioco, con l’obiettivo di detenere e gestire il pallino del gioco, di mantenere il possesso palla e la supremazia territoriale, alla ricerca della rete del raddoppio.
Su capovolgimento di fronte, Mancuso si produceva in un recupero sontuoso su Massera lanciato pericolosamente verso la nostra porta, ottenendo anche una punizione a suo favore.
Al 10, Gala cercava l’eurogol, calciando al volo dai 30 metri, di collo destro, un’assistenza di testa di Mendola, pallone che esce non di molto rispetto alla porta di Bellone.
Due minuti dopo l’Atletico perveniva al raddoppio grazie ad una prodezza di Pellissero, posizionato centrale da poco dentro l’area, autore di una “demi volee” di sinistro che prendeva un effetto strano e si insaccava imprendibile a mezza altezza alla destra del portiere avversario.
Nella circostanza, il nostro laterale sfruttava un involontario ed acrobatico rinvio del terzino Ennas che terminava proprio sul sinistro, questa volta liftato, del Pelli.
Al 59°Gala veniva richiamato in panchina sostituito dal “golden boy” Nick iacolino, dopo aver preso una botta alla nuca in occasione di un contrasto aereo.
L’Atletico sembrava padrone del campo e del gioco, dando l’impressione di poter addirittura dilagare e travolgere la penultima in classifica, volenterosa, generosa ma indubbiamente inferiore,evanescente,inconcludente e in evidente difficoltà ad ogni nostro affondo nei pressi dell’area avversaria.
Al minuto 60 Iacolino, dall’out destro, piazzava un bel cross in area nemica che raggiungeva sul palo opposto Mendola che schiacciava di testa da due metri la linea di porta esaltando Bellone che riusciva ad opporsi alla disperata, respingendo la sfera con il corpo, davvero una occasione da rete limpidissima che aveva fatto gridare al gol, considerata la favorevolissima posizione.
Al 63° era ancora l’estremo difensore del Cambiano ad ergersi a protagonista, alzando sulla traversa una staffilata di destro forte e precisa calciata da Russo all’altezza del limite dell’area , traiettoria che era destinata ad insaccarsi sotto la trasversale.
Sul versante opposto era Garello nell’occasione a contrastare,anticipare ed avere la meglio sul solito,isolato ma combattivo Massera che nella circostanza commetteva un fallo sul nostro difensore.
Contropiede dell’Atletico al 66°, pallone che veniva recapitato nella zona di Mendola, il capitano scattava palla al piede, si avvicinava verso l’area di rigore senza marcatura e pressione avversaria ma concludeva malamente di interno destro, pallone ad uscire che terminava sul fondo. Altra, nitida palla-gol non concretizzata…..Al 70° il rientrante Caraccio rilevava proprio il capitano, stanco , con la spia energetica della benzina che segnava quasi il rosso, ma sempre encomiabile per spirito combattivo e generosità.
Il Cambiano, in una delle sporadiche azioni offensive, ci provava con una conclusione dalla distanza di Castelli, tiro impreciso e sbilenco che terminava abbondantemente sul fondo.
Altro cambio tattico deciso da Bongio, dentro Lavezzo subentrante a Rosso(76°).
Al 78°, Cagliero e Caraccio, dentro l’area avversaria, si contrastavano ed ostacolavano a vicenda, pallone che terminava direttamente sul portiere.
Un minuto dopo, un tiro dalla media distanza di Giordanetto terminava alto sulla traversa, mentre al 82° Clari prendeva il posto di Pellissero.
Le incredibili ed autolesioniste dissipazioni e dilapidazioni in zona gol dell’Atletico, le molteplici occasioni da rete avute e non adeguatamente sfruttate, cominciavano ad essere aggredite e fagocitate dalla nemesi del calcio,la legge non scritta ma implacabile ed inesorabile dei “gol mancati- gol subiti”.
Così, il Cambiano, con l’aiuto e i buoni auspici del Dio del Pallone e la complicità dell’Atletico, riusciva ad accorciare le distanze al minuto 84: il neo entrato Arena, dal vertice basso dell’area piccola, lasciava partire indisturbato un fendente di sinistro non irresistibile che passava tra le gambe dello sfortunato ed uccellato Bisio, insaccandosi in rete.
Partita che rischiava di riaprirsi ma anche di chiudersi definitivamente al minuto 86, se Cagliero, solo dentro l’area, non avesse clamorosamente fallito il colpo del k.o.su assist altruista di Iacolino, non riuscendo a spingere in rete l’invitante assist del giovane compagno, da posizione favorevolissima, imperdonabile!
Al minuto 89, accadeva l’imponderabile,l’impensabile e l’incredibile: dall’out sinistro Massera pennellava uno spiovente senza particolari pretese che trovava sul palo opposto Arena, completamento libero, che di testa, in condizioni di precario equilibrio, riusciva ad indirizzare la sfera sotto l’incrocio dei pali, con decisiva deviazione di Bisio proteso nel vano tentativo di intercettare il colpo di testa: nella circostanza, il nostro simpatico portiere avrebbe potuto tentare l’uscita e la presa aerea ed evitare che il pallone terminasse dalle parti dell’appostato numero 15.
In tutti i casi anche il reparto difensivo non è stato completamente esente da responsabilità e manchevolezze precise…..
Nei 4 minuti di recupero l’Atletico non era più in grado di provare a tentare una minima,rabbiosa reazione, ormai frastornato,avvilito,depotenziato e colpito duramente nel morale.
Delusione anche tra i numerosi sostenitori presenti sugli spalti che non si aspettavano un finale così beffardo,rocambolesco ed imprevedibile.
Fuori dagli spogliatoi ,si cercava di capire bene cosa fosse successo, quali possibili cause avessero potuto determinare e condizionare le certezze di un risultato ormai praticamente acquisito e da condurre in porto fino alla fine.
Da parte nostra, sappiamo come lavora lo staff tecnico-dirigenziale dell’Atletico, con la cura nella preparazione settimanale, con l’impegno e la serietà nel rifinire anche i minimi particolari circa situazioni tattiche e schemi di gioco, nella richiesta dell’applicazione delle consegne, dei movimenti da eseguire.
Senza comunque voler cercar a tutti i costi colpevoli e capri espiatori di turno,molto probabilmente sembra proprio che tra i motivi della domenica negativa ci siano ,nella fattispecie ,situazioni di gioco e di schemi che non sono stati rispettati così come l’allenatore voleva, con alcuni giocatori che non avrebbero osservato e messo in pratica le indicazioni e le disposizioni impartite dalla panchina e quanto loro veniva suggerito ed imposto di fare, praticando un nocivo atteggiamento di presunzione e di indisciplina ed insubordinazione tattica, alla fine rivelatisi deleteri.
Soprattutto in un contesto ed in una situazione tranquilli, dove l’obiettivo collettivo doveva essere quello di tutelare e gestire senza particolari patemi d’animo l’acquisizione del risultato finale.
Abbiamo motivo di ritenere che martedì, alla ripresa degli allenamenti, Andrea Bongiovanni si rivolgerà alla squadra con l’obiettivo di puntualizzare ed esaminare cosa non ha funzionato a dovere negli schemi e nel modo di stare in campo, cercando di rimarcare il fatto che , fino a prova contraria, l’allenatore ed il responsabile tecnico ha il diritto-dovere di utilizzare, ruotare e avvicendare gli uomini a disposizione, ruolo per ruolo, in funzione delle loro condizioni di forma, capacità,possibilità e attitudini, per il bene supremo della squadra, per il conseguimento delle soddisfazioni sportive di tutto l’ambiente calcistico dell’Atletico.
Probabilmente, anche il buonismo democratico,educato,edulcorato e pacato del Bongio, tendente a minimizzare le colpe di qualche singolo giocatore, cercando di mantenere uno stile ed un profilo basso da normalizzatore , preferendo la carota al sano bastone(sportivo-calcistico), privilegiando mitigare le situazioni, per evitare polemiche sterili e discussioni inutili ed improduttive, a volte viene scambiato come mancanza di adeguata autorevolezza ed autoritarismo. Ma così non dovrebbe essere. Rispetto della persona per il ruolo che ricopre, disciplina,applicazione, sopra ogni altra cosa.
Come dire, qui, negli allenamenti e in campo, si fa quello che dico io e non si discute e non come cazzo vi pare!!!
Come detto in apertura di articolo, il pareggio interno ri-tarpa le ali e ridimensiona notevolmente le residue ma ancora aritmeticamente fattibili possibilità di raggiungimento delle posizioni valevoli per la zona play off, con il rammarico che, alcuni risultati a noi favorevoli maturati in questa giornata, avrebbero consentito di riflesso di guadagnare posizioni e accorciare le distanze.
Ricapitoliamo, facendo il punto della situazione del girone E, quando mancano 6 giornate al termine del girone di ritorno.
In testa alla classifica si conferma il Carignano con 51 punti, che si è fatto imporre il pareggio interno,2-2, da un indomabile Perosa( 41 punti, posizionato al quinto posto, ex aequo con i redivivi cugini del Villar, 3-0 al Pinasca) dopo che la formazione allenata da Andrea Prochietto si trovava addirittura a condurre con il doppio vantaggio marcato dai soliti Barbero e Mennitto, con rimonta Perosa che porta la firma del capo cannoniere Calafiore( 21° centro stagionale) e di Soccal.
Al secondo posto, turno favorevole e aggancio del Nichelino ai danni del San Secondo a quota 47: nello scontro diretto, la formazione guidata da Michele Di Nola capitalizza il fattore campo rifilando un netto 3-1 ai pinerolesi allenati da Massimo Insana.
Terza piazza, in realtà 4° posto effettivo, per l’Aurora Orbassano di mister Panarelli che ha pareggiato in casa 1-1 contro la Marentinese, prossima avversaria dell’Atletico, trasferta che si preannuncia insidiosa per la nostra squadra contro una formazione terribilmente impegnata nella lotta per riuscire ad evitare la zona play out.
Detto di Villar e Perosa, l’Atletico ha ancora teoricamente una flebile possibilità di riagganciare il treno dei play off, anche se i punti che separano i Bongio boys dall’ultimo piazzamento utile sono 4 ma con davanti 5 squadre da rincorrere ed avvicinare…..Ma se non si sfruttano le situazioni favorevoli come capitate oggi……… rimane dura!!!
Di certo, col senno di poi, se potessimo aggiungere i 5 punti letteralmente buttati via,sprecati e persi nelle ultime due partite interne disputate( Pralormo e Cambiano) adesso la situazione di classifica sarebbe completamente diversa, con gli ambiziosi scenari che si potevano aprire in prospettiva, con una buona dose di concreto ottimismo.
Peccato, davvero!!!
Vedremo, domenica dopo domenica, con i risultati che si verificheranno da qui fino all’ultima giornata( 5 maggio in casa contro il Bricherasio,n.d.r.) come si saranno evoluti l’andamento e gli sviluppi del campionato, vivendo alla giornata e senza ormai particolari pressioni psicologiche.
Nelle zone paludose di bassa classifica, importante affermazione casalinga del Pro Polonghera(29) che si è imposto con un perentorio 3-0 (Baruzzo,Rolfo e G. Caffaro) nel delicato scontro diretto contro il Bricherasio (25), tirandosi momentaneamente fuori dalla zona play out dove ci sembrano ormai spacciate Cambiano(17) e Vigone(18), con il Beinasco completamente, irrimediabilmente estromesso dai giochi( 9 ).
La Marentinese (26) invece, si trova invischiata in piena bagarre spareggi per non retrocedere e domenica prossima sicuramente scenderà in campo con intenzioni bellicose, con il coltello tra i denti e con la necessità di ottenere un risultato positivo per continuare a mantenere vive le speranze di salvezza.
Mimmo Monachino.
Il vice Presidente Germano Spertino, presente ieri in tribuna, tra i più incazzati e delusi
per il risultato finale. Ma auguri e felicitazioni per il ristabilimento delle sue condizioni
fisiche dopo l’intervento chirurgico all’anca.