Stadio Trombetta, 29 settembre 2019, ore 14.30.
Formazioni.
Atletico(4-4-2): Grasso 6; Canale 6,Mancuso 6, Fanelli 6, Rosso 6; Riscaldino 5,5 ( 65° Mutta, 6,5),Ferrantelli 6,5,Capone 5,5, Vergnano 6,5; Trapani 5,5, Mendola 5,5.
In panchina: Bisio,Garello,Rollè,Akwusu,Clari.
Allenatore: Bongiovanni, 6.
Bricherasio (4-4-2): Manzo; Bolla (26° Imberti),Luca Cullino,Solito,Falco; Juliano (26° Aiello,84° Bottale) ),Moukrim (26° Pecora),Cenghialta,Bruno; Rivoiro (78° Bonansea),Aguirre.
In panchina: Davide Cullino,Lo Gioco,Marino,Risso.
Allenatore: Sarino.
Direttore di gara: Luigi Mancullo della sezione di Bra, 6,5.
Tabellino.
Marcatori: 36° Ferrantelli,42° Aiello.
Ammoniti: Mancuso,Capone,Canale,Ferrantelli,Rivoiro e Solito.
Recupero: 2 minuti p.t., 4 minuti s.t.
Note: pomeriggio parzialmente nuvoloso e tiepido, 24°, terreno di gioco in buone condizioni, spettatori circa 50, scenografia bianco granata sugli spalti con sventolamento di bandiere e fastidiosa ed insistente emissione sonora con trombe da stadio.
Con il pareggio interno contro il Bricherasio l’Atletico archivia le prime quattro giornate di campionato ed il mese di settembre con un bilancio di gioco e di risultati anemico, deficitario e negativo ed in netta controtendenza con le aspettative e le ambizioni programmate ed auspicate ad inizio stagione. Soprattutto ancora con lo 0 in casella alla voce vittorie!!
Per effetto anche degli altri risultati fatti registrare in questa 4^ giornata di andata, la formazione di mister Bongio si trova ad occupare la terzultima posizione in classifica ( in coabitazione con i cugini antagonisti del Pro Polonghera) con soli 2 punti conquistati, prodotto di altrettanti pareggi( quello di oggi e quello ottenuto a Garino) e 2 sconfitte rimediate tra l’altro sul terreno di gioco amico del Trombetta( San Secondo e Villastellone), con 3 reti fatte e 5 incassate, con un ovvio, conseguente saldo di -2 .
Francamente ed onestamente si attendevano risultati e prestazioni diverse anche in funzione di iniziare con il piede giusto l’ennesima avventura nel campionato di prima categoria, invece ci ritroviamo a manifestare seri e concreti dubbi e perplessità circa le effettive potenzialità e capacità insite nell’organico allestito, come livello tecnico, personalità e spessore di squadra.
Consideriamo anche il fatto che 3 partite su 4 fin qui disputate, come dicevamo in apertura di articolo, la nostra squadra ha avuto il privilegio ed il vantaggio di giocarle tra le mura amiche, non riuscendo a sfruttare il fattore campo, riportando 2 sconfitte e 1 pareggio e con avversarie abbordabili, fatta eccezione, forse , per il San Secondo.
Anche oggi, la squadra ha evidenziato le note,fisiologiche,strutturali difficoltà a costruire il gioco, a sviluppare manovre efficaci e funzionali in grado di assistere e supportare i nostri attaccanti che non stanno comunque attraversando una condizione di forma psicofisica ed anche tecnica accettabile e adeguata, nonostante l’impegno, l’applicazione e la buona volontà, evidentemente non sufficienti a fare la differenza in campo e ad essere determinanti e risolutivi.
Dall’altra parte, il Bricherasio era sceso in campo con l’obiettivo minimo di portarsi a casa almeno un pareggio che alla fine è riuscito a conquistare, con una partita di attenzione difensiva, di fisicità e dinamismo a centrocampo, di concretezza offensiva che ha costretto la nostra retroguardia ad un duro ed impegnativo lavoro di marcatura su Rivoiro e Aguirre.
Cronaca del primo tempo.
Da questa domenica l’inizio delle partite era stato anticipato e fissato per le 14.30, squadre che scendevano in campo agli ordini del signor Luigi Mancullo della vicina sezione di Bra,accolte ed accompagnate da un clima festoso ed inedito sulle tribune per effetto delle bandiere con i colori bianco granata della società che venivano sventolate dai nostri supporters, coreografia accompagnata dal suono di numerose trombe da stadio affidate e clacsonate da numerosi atleti delle formazioni giovanili per tutta la durata dell’incontro.
Entrambe le contendenti esibivano lo stesso modulo tattico; nelle file racconigesi ritornava titolare tra i pali Paride Grasso, reduce da un problema sanitario definitivamente risolto, mentre l’altra novità di giornata riguardava il rientro a centrocampo di Ferrantelli al posto di Akwusu, assente domenica scorsa per un problema ad un ginocchio.
Per il resto solita formazione delle ultime 3 settimane.
La prima azione di un certo rilievo si registrava al 6° con una combinazione tra Bolla e Cenghialta, con deviazione di testa del numero 10 avversario su cross dal fondo del compagno e pallone che si impennava alto sopra la traversa.
Al 10° scattava la prima ammonizione per l’Atletico ai danni di Mancuso( terza stagionale), intervento pericoloso in scivolata su un avversario all’altezza della tre quarti centrale difensiva.
La susseguente punizione calciata da Rivoiro partoriva un debole rasoterra con Grasso che controllava senza problemi.
L’Atletico faceva fatica ad impostare la manovra sia per linee centrali che sulle corsie esterne, farraginoso e lento risultava anche lo smistamento del giro palla a partire dalle linee difensive,nonostante un’accettabile movimento tra linea mediana e fronte offensivo, ma fino al 30° il portiere Manzo e la sua difesa egregiamente coordinata e guidata dalla coppia Luca Cullino-Solito non correvano pericolo alcuno.
Al minuto 26, assistevamo ad un episodio che difficilmente si vede su tutti i campi di gioco: mister Sarino era costretto ad effettuare simultaneamente una triplice sostituzione: uscivano per infortuni subiti precedentemente Bolla e Moukrim rilevati rispettivamente da Imberti e Aiello, mentre Juliano veniva sacrificato per mandare in campo Pecora per ristabilire la regolare permanenza in campo dei cosiddetti “fuori quota”, vista l’uscita del giocatore numero 2.
Ovviamente i neo entrati andavano a ricoprire le medesime posizioni in campo dei compagni rimpiazzati, mantenendo così inalterati modulo e ruoli in campo.
Al 29° Rivoiro , dai 25 metri, faceva partire una potente sventola di destro che si infrangeva clamorosamente sul palo alla destra di Grasso che rimaneva sorpreso ed immobile, assistendo allo scampato pericolo.
La prima azione degna di nota della nostra squadra si registrava al 32°: Trapani , spalle alla porta riceveva un pallone in centro area, riusciva a girarsi e a indirizzare di destro verso la porta avversaria, pallone che veniva prima deviato da un difensore avversario poi smanacciato in angolo da Manzo che si distendeva in tuffo alla sua sinistra.
Al 33° Capone mandava alto ed impreciso un calcio di punizione da posizione centrale, mentre al 34° era nuovamente Trapani a non approfittare di un’uscita a farfalle di Manzo che non tratteneva la sfera nell’area piccola, il tentativo di ribattuta a porta vuota ad opera del nostro attaccante numero 9 veniva intercettato e deviato casualmente in angolo da un oppositore avversario. In questa circostanza abbiamo assistito alla nemesi tipica che contraddistingue spesso gli episodi di gioco dove coesistono e si incrociano i destini avversi della mala suerte da una parte e della provvidenziale dea bendata dall’altra.
Comunque, al minuto 36 l’Atletico anche oggi in versione Orange perveniva al vantaggio: sugli sviluppi di una confusa e caotica azione in area bibianese era Ferrantelli il più lesto di tutti ad intervenire sul pallone e a battere a rete con il portiere avversario ancora a terra che reclamava un precedente presunto contatto falloso ai suoi danni.
Rete convalidata dal signor Mancullo, timide ed accennate le proteste della squadra in maglia giallo blu e Atletico in vantaggio.
Ma al 42°, veniva ristabilita la situazione di parità: Rivoiro colpiva la traversa con una conclusione quasi a colpo sicuro, sulla ricaduta si avventava più lesto di tutti Aiello che trafiggeva Grasso sotto misura.
La rete del giocatore numero 20 sanciva praticamente la fine delle ostilità relative alla prima frazione di gioco con squadre che alcuni minuti dopo rientravano negli spogliatoi. Pareggio sostanzialmente giusto per quanto visto nei primi 45 minuti di gara, con qualche recriminazione in più da parte degli ospiti per il palo pieno colpito da Rivoiro, cui fanno da contraltare le due occasioni favorevoli non concretizzate a dovere da Trapani.
Cronaca secondo tempo.
La seconda frazione di gioco si apriva con l’ammonizione di Capone, anche oggi apparso sotto tono, poco propositivo e dinamico rispetto allo standard della prestazione nell’ottimo esordio tre domeniche addietro in quel di Garino.
Praticamente nei primi 20 minuti della ripresa si assisteva ad una fase di gioco dove le due squadre cercavano le rispettive ripartenze dopo aver spezzato ed interrotto l’azione dell’avversario, spesso con lanci in profondità a vantaggio degli attaccanti ben controllati e neutralizzati dai difensori( specialmente i nostri,n.d.r.).
Al 65° Bongio provvedeva a quella che poi sarà l’unica sostituzione di giornata: dentro il biondino Mutta, fuori un opaco, involuto e scarsamente incisivo Riscaldino.
Al 68° Grasso decideva di uscire fuori dalla sua area per precipitarsi nel tentativo di ostacolare una scorribanda sull’out sinistro del solito Rivoiro sfuggito al controllo di Canale su un lancio lungo dalle retrovie: i due entravano in contatto, il direttore di gara propendeva per il cartellino giallo per sanzionare l’intervento a gamba tesa sull’attaccante avversario e sospiro di sollievo per il rientrante goalkeeper di Moretta che così se la cavava da una situazione che poteva far scaturire provvedimenti disciplinari molto più gravi….( vedi alla voce soggettiva, istintiva e personale interpretazione arbitrale sul momento ).
Sulla susseguente punizione da posizione leggermente decentrata sulla destra, Grasso si riscattava parzialmente dal pericoloso episodio precedente, deviando sulla parte alta della traversa la velenosa punizione a parabola discendente tracciata dal peruviano Aguirre.
Al 71°, su un angolo dalla destra battuto da Vergnano, Trapani non riusciva ad imprimere al pallone un impatto di precisione, mandando così il suo colpo di testa a girare fuori di un metro dal palo alla destra di Manzo.
Al 72° ci provava il neo entrato Mutta,ma il suo tiro scagliato dalla lunga distanza sorvolava di alcune spanne la trasversale.
Nei 10 minuti finali l’Atletico esercitava un generoso forcing verso la porta avversaria, con azioni supportate più dall’ardore e dal furore agonistico che da creatività e lucidità di validi e concreti schemi di gioco, situazione tattica che oggettivamente neanche prima si era vista in maniera chiara e nitida.
In successione:
84°, una conclusione di collo destro di Ferrantelli dal limite risultava imprecisa e fuori dallo specchio della porta;
86, su un cross recapitato in area bibianese mancavano la deviazione sia Trapani che Mendola ed infine Mutta che veniva anticipato di un soffio da una disperata ma efficace uscita di Manzo che metteva fuori causa il biondino numero 13!!
87°, Bricherasio che ormai era calato progressivamente alla distanza ed aveva provveduto a rinforzare gli ormeggi ed i frangiflutti difensivi respingendo e rintuzzando i vari, numerosi tentativi della nostra squadra:era ancora Trapani ad avere una buona opportunità in area avversaria ma non riusciva ad impattare la sfera in scivolata.
88°, Capone sciupava maldestramente un calcio di punizione centrale dai 25 metri, mandando il suo tentativo ad infrangersi contro la munita barriera.
89°, era la volta di Mancuso a provarci dalla lunga distanza ma il suo drop di destro a volo sorvolava alto la traversa.
Nei 4 minuti di recupero accordati praticamente non accadeva più nulla di significativo, il Fort Apache eretto nel finale dal Bricherasio aveva retto bene ai tentativi arrembanti dei nostri giocatori , nonostante i continui ed incessanti incitamenti di mister Bongio dall’area tecnica,vuoi anche per scarsa convinzione mista ad una sensazione di rassegnazione ed impotenza e di mancanza di sorte favorevole sotto porta nelle circostanze più salienti che si sono avute a disposizione.
Rientro negli spogliatoi e risultato equanime e sostanzialmente giusto, anche se nel secondo tempo( traversa a parte di Aguirre) la nostra squadra è riuscita a produrre alcune importanti azioni che potevano e dovevano essere sfruttate e concretizzate meglio.
Come dicevamo, dopo 4 giornate di campionato l’Atletico si trova ad occupare le posizioni di bassa classifica che in parte sorprendono ed in parte sono lo specchio riflesso delle prestazioni fin qui esibite: squadra che non ha ancora acquisito a dovere gli schemi di gioco studiati e provati durante gli allenamenti, difficoltà a creare situazioni offensive pericolose a vantaggio dei due attaccanti che fanno tanto movimento e giocano lontano dall’area avversaria, favorendo così in’efficace marcatura da parte dei difensori avversari; i ritmi di gioco sono lenti e le invenzioni e le creazioni di trame di gioco da parte dei centrocampisti stentano a svilupparsi.
A corollario della situazione contingente, aggiungiamo anche che la coperta dell’organico a disposizione a nostro avviso è abbastanza corta per quanto riguarda le alternative nel settore offensivo dove sia Mendola che Trapani non hanno adeguati sostituti nel ruolo specifico, praticamente la squadra ne è sprovvista.
Tutte le antagoniste fin qui incontrate, invece, come pensiamo siano attrezzate un po tutte le formazioni partecipanti al campionato da poco iniziato, hanno esibito panchine lunghe come quantità e qualità, prove ne sia che in quasi tutte le partite fin qui affrontate le nostre avversarie hanno ottenuto risultati dove la differenza decisiva è stata fatta proprio dai giocatori mandati in campo in corso d’opera, in una situazione in equilibrio tra meriti altrui e demeriti nostri.
Bisogna anche ricordare che l’Atletico è stato particolarmente sfortunato e deprivato in occasione di vari infortuni che hanno interessato giocatori importanti come Pisano,Pelissero,Rollè, Clari ed anche Grasso( anche se Bisio il suo dovere lo ha fatto), elementi la cui regolare ed effettiva disponibilità avrebbero permesso al nostro allenatore di avere più uomini da far ruotare ed alternare.
Senza volere entrare nel merito delle vicende societarie, la cui gestione economica, tecnica e direttiva spettano ai diretti interessati e ai dirigenti in pectore( ci riferiamo a chi lasciare andare, chi prendere, chi tenere, ognuno con la propria volontà decisionale,n.d.r.) volendo fare un paragone con la rosa a disposizione la scorsa stagione, non è azzardato affermare( senza voler sminuire la qualità e la capacità dei giocatori che compongono l’organico attuale allestito) che le alternative in panchina a disposizione di Bongio erano maggiormente numerose ed intercambiabili, nonostante gli infortuni che si erano ciclicamente succeduti anche nel corso della stagione agonistica.
Cercare di uscire fuori da questa situazione che presenta un saldo negativo è un dovere di tutti, a partire dall’allenatore per concludere con il gruppo giocatori, vecchio e nuovo.
Siamo convinti del livello qualitativo dei singoli giocatori, fatto di cui tutto l’ambiente Atletico ne è consapevole e convinto che prima o poi i risultati cominceranno ad arrivare, basta non rimandare e perdere ancora tempo per rimediare la situazione in classifica.
Domenica prossima, trasferta proibitiva a Villar Perosa, capolista solitaria a punteggio pieno, che ieri ha fatto valere la sua legge e la sua superiorità espugnando il campo del Villastellone con un perentorio 0-3 che porta la firma di Martin, Della Costa e Mimmo El Bahi.
La formazione di mister Wellmann, con i risultati ottenuti ed il bel gioco esibito, può essere considerata a tutti gli effetti come la squadra da battere del girone E, specialmente in virtù di un reparto offensivo straordinario rappresentato da Martin, Dalla Costa e Della Rocca e dall’innesto del giovane Neri talentuoso trequartista ex San Secondo e schierando tra i pali uno dei migliori portieri in circolazione a questi livelli.
Il punto del girone.
Detto del Villar, leader della classifica con 12 punti, al suo inseguimento adesso si è formato un terzetto distanziato di 3 punti con Villastellone( fermo al palo), Orbassano( dilagante 0-4 fuori casa contro il Candiolo grazie alle reti di Tozzi, doppietta, Mazzanti e D’anzi) e il sorprendente Villarbasse che ha violato il terreno di gioco del derelitto Canale 2000 per 0-3(Agnolon,Miraglio e Promio gli autori delle reti).
Dietro il terzetto, in solitudine con 8 punti troviamo il Pinasca che è uscito imbattuto da un campo difficile come quello di San Secondo impattando per 2-2( Corsaro e Prochietto per i pinerolesi di mister Insana e il solito Beppe Gioia e l’ex di turno Oreglia per gli azzurri allenati da Boggian).
A 7 punti troviamo Sporting Club San Pietro( sconfitto a Pralormo da una rete di Geraci),Perosa( 1-1 in casa contro il Pro.Po., di Soccal e Aksel Lagzdins le segnature) e lo Spartak San Damiano sconfitto in rimonta a Garino( Valenti, Casagrande e Zeni per i padroni di casa e Porta e Torra per gli astigiani).
Segue poi un nutrito gruppetto di squadre con 4 punti: Bricherasio, San Secondo,Garino e Pralormo.
Come detto in apertura di servizio, Atletico e Pro.Po sono appaiate al terzultimo posto con 2 punti, precedendo entrambe il Candiolo con 1 e il fanalino di coda Canale 2000 ancora a quota 0.
Le reti segnate in questo 4° turno di campionato sono state complessivamente 24 con una media precisa di 3 reti a partita.
La classifica dei marcatori vede al comando la coppia formata da Beppe Gioia e da Tozzi con 5 reti, seguiti da Porta con 4 e da Zanin,Della Costa,Martin,D’anzi e Aksel Lagzdins con 3.
Per concludere con i dati statistici, la formazione più prolifica del girone è l’Orbassano con un totale di 11 reti realizzate, mentre il Candiolo è la squadra più “stitica”, calcisticamente parlando, con una sola segnatura.
M.M.
Frank Ferrantelli autore della rete.