Racconigi ,Stadio Trombetta. ore 14.30
Formazioni.
Atletico(4-3-1-2): Bisio 7; Canale 7(84° Garello),Clari,7, Mancuso 7,Pellissero 7; Ferrantelli 7,5,Gyimah Akwusu 7(56°Mutta 6,5),Vergnano 7,5; Trapani s.v.(29° Mendola 6,5,) Riscaldino 7.
In panchina: Pisano e Rollè.
Allenatore: Bongiovanni 7.
Perosa(4-3-3): Odier; Martiradonna,Rossetto,Ferrero(66° Vicino),Massello(86° Ciantia); Raviol,Ciniglio,Maurino; Mirimin(50° Filippo Navone),Bertolino,Mattia Navone(52° Soccal).
In panchina: Charrier,Baù,Rinaldi,Mensa,Massimo Breuza.
Allenatore; Careglio( squalificato e presente in tribuna).
Direttore di gara: Girolamo Nizza della sezione di Alessandria, 6,5.
Tabellino.
Marcatori: 20° Ferrantelli,45° Riscaldino, 59° Ciniglio,61° Vergnano,65° Ciniglio (rigore).
Ammoniti: Ferrantelli.
Recupero: 3 minuti p.t., 5 minuti s.t.
Note: pomeriggio grigio e umido con pioggia insistente, temperatura 5°, terreno di gioco ai limiti della praticabilità, spettatori circa una ventina.
L’Atletico Racconigi supera per 3-2 il Perosa al termine di un incontro emozionante, agonisticamente combattuto, giocato sotto una pioggia incessante che ha reso il terreno di gioco del Trombetta scivoloso e appesantito ai limiti della praticabilità, costringendo tutti i giocatori scesi in campo ad una straordinaria fatica supplementare per riuscire a reggersi in equilibrio e portare a conclusione il loro impegno domenicale.
Nella fattispecie, è necessario e meritevole esprimere un encomio ed un plauso a tutte e due le contendenti che comunque hanno regalato 98 minuti di gioco esaltato e valorizzato dalle doti atletiche e fisiche dimostrate, dalla capacità di resistenza e di sofferenza, considerando anche il fatto non trascurabile di essere state costrette a disputare 2 incontri in 4 giorni, per effetto del turno di recupero infrasettimanale.
Per la formazione di mister Bongio si tratta del sesto risultato utile consecutivo inanellato, con un bottino totale di 12 punti conquistati sui 14 della sua attuale classifica, che attestano e certificano la capacità di reazione che la squadra ha avuto dopo gli esiti disastrosi e quasi fallimentari delle prime 6 giornate di campionato( solo 2 miseri punti conquistati, n.d.r.).
Nonostante le avversità, le prolungate ed alternate defezioni che hanno interessato e coinvolto numerosi ed importanti giocatori dell’organico, con conseguente allestimento di formazioni rivedute e corrette domenica dopo domenica, la squadra racconigese sta riuscendo nell’intento e nella forza di volontà di allontanarsi progressivamente e gradualmente dalle zone paludose dei bassifondi della graduatoria e ad oggi il raggiungimento delle posizioni di media classifica sembra realisticamente più alla portata come obiettivo minimo di metà stagione.
Compulsando il calendario delle prossime 3 partite che mancano prima del giro di boa del girone di andata, Canale e Candiolo in trasferta, inframezzate dal Pralormo in casa, senza voler praticare un aprioristico e convinto ottimismo sulla fiducia, rispettando ovviamente il valore e gli interessi di classifica anche delle nostra future antagoniste, la possibilità concreta di ottenere almeno 6 punti non ci sembra così tanto velleitaria,presuntuosa e campata in aria.
Ritornando alla sfida odierna, anche oggi il Bongio ha dovuto rivedere assetto e schieramento viste la assenze per motivi vari di Fanelli( vittima alla vigilia di una fastidiosa dissenteria di origine virale),Rollè( polpaccio infortunato) e Rosso(motivi personali e familiari), tre elementi che hanno giocato molte partite da titolari del settore difensivo; in compenso, il tecnico recuperava e si poteva avvalere delle prestazioni e della presenza di Mancuso( ad un mese di distanza dell’inizio della sua assenza per l’infortunio ad un ginocchio patito il 3 novembre nella trasferta contro il San Pietro) e del giovane Pellissero, ritornato arruolabile ed affidabile dopo il grave infortunio(rottura di un gomito,n.d.r.) occorsogli durante una delle amichevoli estive pre – campionato.
In più, a completamento della situazione del quadro infortuni, alla mezzora del primo tempo si era fatto male anche Trapani, rimasto dolorosamente a terra a seguito di un duro e deciso scontro di gioco contro un difensore avversario, ai limiti dell’area di rigore.
Durante le fasi di soccorso operate da parte degli improvvisati sanitari rossoblu, il generoso attaccante, rimasto accasciato sul terreno, emetteva delle urla lancinanti ed impressionanti che lasciavano presagire e prefigurare una grave conseguenza a livello di infortunio ortopedico ed articolare( visti i suoi precedenti di rottura dei legamenti del ginocchio sinistro).
Invece, dopo essere uscito dagli spogliatoi con i suoi piedi, desolato,claudicante e preoccupato, il giovane attaccante numero 9 era intenzionato a recarsi autonomamente presso un pronto soccorso limitrofo per i primi, sommari accertamenti del caso.
Facciamo i nostri migliori auguri che non si tratti di nulla di grave e che il nostro attaccante riprenda al più presto ad allenarsi e a giocare regolarmente.
Nella giornata di oggi (lunedì 2 dicembre,n.d.r.) l’aggiornamento della situazione clinica del giocatore, da me sentito, parlava di “qualcosa di importante” di ” sentire ancora male dolente nella zona della parte interessata “e di una risonanza magnetica da sostenere nei prossimi giorni.
Torniamo a noi.
Dicevamo, partita tiratissima, giocata su un terreno di gioco che via via diventava sempre più insidioso e scivoloso, inzuppato di acqua per la pioggia che è caduta incessantemente per tutta la durata dell’incontro.
Negli ultimi 20 minuti il settore centrale della linea mediana del centrocampo si era trasformato in una specie di “pauta”, una poltiglia fangosa , limacciosa e pantanosa dove non c’era più la possibilità di giocare e smistare il pallone il cui scorrimento era letteralmente impedito e trattenuto dalla fanghiglia paludosa che si era formata.
Tornando ai minuti precedenti la partita, attorno alle 13.45, il direttore di gara Girolamo Nizza , aitante arbitro della sezione di Alessandria, provvedeva ad effettuare una ricognizione-sopralluogo sul terreno di gioco, accompagnato ovviamente dai due capitani Ferrantelli e Odier. Il controllo eseguito, con la prova del rimbalzo del pallone su più punti del campo individuati come collaudo dell’agibilità aveva dato esito favorevole, quindi via libera regolare che permetteva ai giocatori di svolgere le successive fasi di riscaldamento pre partita.
Cronaca primo tempo.
Detto del sopralluogo tecnico protocollare effettuato, le due squadre si disponevano in campo con moduli tattici leggermente dissimili: 4-3-1-2 per l’Atletico e 4-3-3 per la formazione ospite; squadra di casa che indossava la divisa con maglia bianca e strisce superiori rosso blu, mentre il Perosa esibiva la tradizionale casacca rosso blu a strisce verticali e con il mister Danilo Careglio che prendeva posizione in tribuna essendo squalificato ma che avrebbe dettato ordini alla panchina attraverso continue comunicazioni con il suoi vice con radiomobile.
Curiosità ma anche situazione potenzialmente rischiosa per la nostra squadra, sprovvista del portiere di riserva,(contemporaneamente assenti il giovane Pruneti ed il veterano Lamberti, n.d.r.).
La prima conclusione in porta della partita al minuto 6: una punizione calciata dai 25 metri da Ferrero, da posizione centrale, sorvolava di alcune spanne la traversa della porta di Bisio.
Al 10°, sempre su calcio piazzato ed anche in questo caso da posizione centrale, nuovamente Ferrero indirizzava verso la nostra porta, la traiettoria veniva leggermente deviata da un un uomo in barriera facendole cambiare direzione, Bisio era bravo e tempista a spostarsi ed intercettare senza problemi.
La replica dell’Atletico al minuto 11: dal limite dell’area capitan Ferrantelli riusciva ad appoggiare per l’accorrente Riscaldino che in condizioni di precario equilibrio e coordinazione riusciva comunque a calciare di collo destro verso la porta avversaria, pallone colpito troppo sotto che passava distante dall’incrocio dei pali.
Le fasi della partita vivevano, si animavano e si ravvivavano di improvvisi scatti e di tentativi di giocate potabili e fruibili su entrambi i fronti, con le difficoltà di gestione e di mantenimento di un’accettabile equilibrio che apparivano e risultavano precarie e difficoltose in maniera evidente.
Ma al 20° minuto l’Atletico riusciva a passare in vantaggio: una conclusione di Capone da poco dentro l’area veniva respinta con la schiena da parte di un difensore avversario, nella ricacciata il pallone perveniva al limite dei sedici metri dalle parti di Ferrantelli che di prima intenzione lasciava partire un diagonale rasoterra forte e preciso che si infilava nell’angolino alla destra di Odier, impotente nonostante il tentativo in tuffo.
Davvero una pregevole prodezza balistica del capitano, alla sua terza segnatura stagionale.
Lo stesso numero 4 veniva successivamente ammonito dal signor Nizza per un intervento in contrasto giudicato falloso.
Al 28° l’episodio del brutto infortunio occorso a Trapani: il nostro numero 9 vinceva un contrasto al limite dell’area e si stava preparando il sinistro per indirizzare verso la porta avversaria. Al momento dell’impatto il giocatore veniva contrastato con decisione da un difensore avversario che gli smorzava ed impattava la conclusione; nell’occasione anche le gambe dei giocatori, sul terreno pesante,si toccavano e contraevano duramente ed era proprio il nostro giocatore ad avere la peggio.
Lo stesso giocatore, dopo le cure del caso , veniva accompagnato in spalle fuori dal campo per poi essere trasferito negli spogliatoi. Al suo posto, Bongio mandava in campo Tony Mendola l’unico attaccante disponibile in panchina, a formare un attacco ultra light con Riscaldino, laddove, su un terreno vieppiù appesantito dalla pioggia, sarebbe stato necessario essere stati dotati ed attrezzati di cingoli e di mezzi anfibi. Ma questo è il materiale tecnico ed umano a disposizione.
Proprio allo scadere del 45° minuto, l’Atletico perveniva al raddoppio, con la dinamica dell’azione iniziale molto contestata dal Perosa: Riscaldino riceveva dalle retrovie un pallone aereo in piena area piccola e la sua girata di testa veniva deviata in tuffo da Odier; la respinta del portiere veniva recuperata sull’out destro da Mendola che era lesto e preciso a rimettere in area dove dalla parte opposta era rimasto appostato il nostro numero 11 che sotto porta riceveva e non aveva nessuna difficoltà ad appoggiare il pallone in fondo alla rete.
Come dicevamo, giocatori e panchina degli ospiti protestavano vibratamente verso l’arbitro che, a loro dire, non aveva rilevato l’evidente posizione di off side del nostro attaccante al momento del primo tentativo su colpo di testa.
In verità, per una pura questione di onestà e di sportività obiettiva che cerchiamo di mantenere e di praticare, anche dalla tribuna è apparsa palese la posizione di Riscaldino al momento del passaggio e del suo successivo tentativo di testa, ma non ci si può sostituire alla volontà decisionale del direttore di gara.
Ricordiamo le tante volte in cui , in situazioni di gioco analoghe precedenti , ad essere penalizzato è stato l’Atletico, senza volere in questo senso inficiare o denigrare la buona fede dei direttori di gara che in queste occasioni sappiamo come è veramente difficile valutare, da parte loro, l’effettiva posizione più o meno regolare.
Cronaca secondo tempo.
Già al 3° minuto della ripresa il Perosa riusciva a creare una doppia, consecutiva situazione di pericolo con lo stesso giocatore Mirimin: nel primo tentativo Bisio era bravo ad anticipare il numero 10 avversario, nel secondo successivo l’attaccante mancava l’aggancio e l’impatto con il pallone a poca distanza dalla linea di porta.
Entrambi i trainer provvedevano e procedevano alle prime sostituzioni: Bongio chiamava in panchina Gyimah Akwasu mandando in campo Mutta, mentre Careglio rilevava Mirimin e Mattia Navone rimpiazzandoli rispettivamente con Filippo Navone e Soccal, con una revisione del modulo riadattato adesso con il 3-5-2.
Al 59° la squadra ospite riusciva ad accorciare le distanze del punteggio: punizione dai 28 metri circa, leggermente decentrata sulla destra, si incaricava della battuta Ciniglio che lasciava partire un terrificante,imparabile tracciante destro terra-aria che si andava ad insaccare sotto il sette dell’incrocio dei pali alla destra della porta di Bisio. Una prodezza balistica che riscuoteva anche gli applausi dalla tribuna.
Neanche il tempo di esultare per aver riaperto le sorti dell’incontro, che l’Atletico ristabiliva nuovamente il doppio vantaggio aritmetico, anche questa occasione scaturiva direttamente da palla inattiva.
Minuto 61,veniva assegnata una punizione dal settore destro rispetto all’area di porta, a qualche metro di distanza dalla bandierina del corner, sul pallone si portava lo specialista dei calci piazzati Mattia Vergnano: il numero 8, con il suo magico e letale sinistro stile Alvaro”El Chino” Recoba , riusciva ad imprimere, disegnare e pennellare una traiettoria ad effetto tanto potente quanto precisa che si andava ad insaccare sotto la traversa alla destra di Odier che vanamente si era proteso per intercettare la perfetta parabola. Anzi , nella circostanza, il bravo portiere, indietreggiando, rimaneva leggermente contuso per aver battuto la schiena sul palo opposto a quello di tiro.
Anche questa segnatura, come quella di Mirimin, poteva essere definita ed etichettata come una specie di eurogol, un mix di precisione, di potenza e di tecnica di esecuzione.
L’andamento della partita ritornava così nettamente a favore della nostra formazione, chiamata adesso a gestire al meglio la doppia situazione di vantaggio, nonostante la prevedibile reazione del Perosa e il progressivo, inarrestabile aggravarsi delle condizioni di praticabilità del terreno di gioco.
Con il campo impantanato dalla poltiglia fangosa, in condizioni di equilibrio molto precario,sarebbe bastato un rimbalzo accidentale e fasullo della sfera, una inevitabile scivolata in una situazione critica o di pericolo, un controllo difettoso o fuori tempo, un appoggio sbagliato in fase di disimpegno per innescare involontariamente delle dinamiche di azioni che avrebbero potuto originare situazioni di allarme per la nostra porta. O viceversa!!!
Così, al 65°, la partita si riapriva per la seconda volta nel giro di pochi minuti: Ciniglio , dal limite dell’area, imbucava un pallone in the box che veniva intercettato involontariamente dall’avambraccio sinistro di Ferrantelli : nonostante l’attaccatura dell’arto al resto del corpo, il signor Nizza assegnava il rigore applicando la nuova norma direttiva del regolamento arbitrale, anzi risparmiando il capitano di una seconda ammonizione che avrebbe comportato la sua espulsione.
Era lo stesso Ciniglio, che si era procurato il penalty, a trasformare la massima punizione dagli 11 metri spiazzando Bisio con una esemplare esecuzione di piatto destro.
A questo punto, mancando quasi mezzora alla fine del match, con la pioggia battente che continuava a cadere ininterrottamente e con i primi sintomi della fatica che cominciavano ad affiorare in entrambe le compagini( sia per il terreno pesante sia per aver disputato tutte e due il recupero infrasettimanale, n.d.r.) avremmo assistito ad un’autentica battaglia di muscoli, di fiato e di resistenza, dove anche la sorte e la dea bendata avrebbero potuto giocare un ruolo determinante.
Nel frattempo, continuava anche la girandola degli avvicendamenti: Careglio si giocava le ultime carte a disposizione, immettendo Vicino e Ciantia al posto di Ferrero e Massello( riconvertendo l’assetto tattico al 4-3-3), mentre Bongio mandava in campo l’ultimo dei suoi highlander arruolabili, Garello al posto di Canale.
Gli ultimi sviluppi della partita ci permettevano di assistere a continui capovolgimenti di fronte, dove tutti i giocatori erano impegnati a tenersi in equilibrio, a tentare giocate più o meno plausibili, facendo appello e ricorso alle ultime risorse energetiche rimaste.
Negli ultimi minuti, soprattutto nelle file dell’Atletico, riuscivano a prevalere lo spirito agonistico battagliero, la capacità di soffrire, la forza di volontà e di abnegazione, armi e strumenti necessari e fondamentali per portare a termine un’importante vittoria.
Nei 5 minuti di recupero era la nostra squadra a rendersi pericolosa, prima con un’insistita e prolungata azione personale di Mutta che riusciva a penetrare in area di rigore tirando debolmente addosso ad Odier che gli si era parato in uscita, successivamente con un traversone al centro di Riscaldino che superava tutto lo specchio della porta dove Mendola, ben appostato, veniva anticipato di un soffio dall’intervento di un difensore avversario.
Triplice fischio liberatorio di Nizza con tutti i protagonisti in campo che raggiungevano frettolosamente la via degli spogliatoi dove mai doccia calda, rigenerante,ritemprante fu da loro tanto attesa e benedetta.
Il punto del girone E.
Ai vertici della classifica, le posizioni e le distanze rimangono inalterate, essendosi aggiudicate, entrambe le squadre battistrada, i tre punti in palio di giornata: Il Villarbasse(27) riesce nell’impresa di espugnare il difficile campo dello Spartak San Damiano, imponendosi per 1-3, grazie alle segnature di Miraglio,Berti e Russo.
Il Villar Perosa(25) supera con un canonico 2-0 l’opposizione del Pro Polonghera con le reti dei Dioscuri Martin e Dalla Costa.
Dietro incalza una coppia di inseguitori composta da 2 squadre che navigano a quota 23: il Garino, forse la squadra più in forma del momento, strapazza in casa il Pralormo con il punteggio di 4-1( doppietta di un intramontabile Greco Ferlisi, Ruggiaschi e De Salvo, Pani per gli ospiti) e il Villastellone , bloccato ed inaspettatamente sconfitto in casa dal redivivo Canale 2000, 0-2(Gatti e Vico…potremmo parafrasare, combinando i cognomi, i Gatti di VICOlo miracoli!!!!).
Nonostante la sconfitta, lo Spartak San Damiano(19) rimane in zona play off ma adesso deve guardarsi alle spalle dove sta rinvenendo l’Orbassano(18)che ha sconfitto il Bricherasio(18) agganciandolo in classifica, 3- 2 il risultato finale, reti del bomber Tozzi(2) e Borraccino, di Errico e Bottale per gli ospiti.
Un punto sotto, quindi con 17 punti, trovano collocazione Perosa, e Sporting San Pietro, corsaro in quel di Pinasca per 0-2, Benazzi e Russo i match winner.
Lo stesso Pinasca rimane quindi fermo a quota 16, a + 2 dalla nostra squadra(14), che momentaneamente si è tirata fuori e sfilata dalla hot zone dei play out.
Zona spareggi dove troviamo con 11 punti il Pralormo, con 10 il Polonghera , con 9 il San Secondo, con 8 il Canale e con 7 il Candiolo.
San Secondo e Candiolo hanno avuto la loro sfida rinviata ieri per impraticabilità del terreno di gioco.
Classifica Marcatori
Jack Tozzi dell’Orbassano consolida la propria leadership di capocannoniere aggiornando a 16 il suo bottino stagionale( media 1,3 reti a partita).
Dalla Costa aggancia a quota 10 Rivoiro, mentre il mitico Nino Greco Ferlisi , classe 1978, con la doppietta messa a segno contro il Pralormo, aggancia a quota 8 Gioia e Rabuffi.
Con la rete messa a segno ieri, Vergnano raggiunge Trapani a quota 4.
Dati statistici.
Il Garino, a 3 giornate dal termine del girone di andata, è la squadra più prolifica del girone, con 32 reti totali realizzate( media 2,6 a partita), mentre il Canale Calcio risulta la squadra più perforata con 28 reti incassate(2,3 ad incontro).
Le difese meno battute sono quelle del Villarbasse e del Villar Perosa, solo 12 reti subite( media esatta 1 a partita), cioè , guarda caso, le squadre ai vertici della classifica. Come dire, giusto per lanciare una domanda-dilemma: per vincere un campionato come quello di Prima Categoria importante è fare tante reti o cercare di subirne il meno possibile? O entrambe le cose?
Domenica prossima, ore 14.30: Atletico in trasferta contro il Canale 2000 e derby della val Chisone tra Perosa e Villar.
Ultima nota…..che accomuna: Congratulations ai Ferrantelli brothers, entrambi in gol nelle partite del Black Sunday Afternoon in cui erano impegnati: Francy ( rete del 1-0 contro il Perosa) e Gianmy ( autore del decisivo 2-1 per l’Orange Cervere contro il Villafalletto).
M.M.