Atletico sconfitto nello spareggio salvezza, 3-2 dopo i tempi supplementari e ritorno in Prima Categoria.

L’Atletico Racconigi esce sconfitto per 3-2 dallo spareggio salvezza di Santo Stefano Belbo al termine dei tempi supplementari e retrocede in Prima categoria.

E’ questo il triste e nefasto verdetto finale che sancisce e decreta il ritorno del sodalizio racconigese nel campionato inferiore dopo una sola stagione disputata da matricola neo promossa nel più qualificato torneo dilettantistico.

Il termine corsa della squadra allenata da Cellerino giunge alla conclusione dei tempi supplementari e lascia una profonda amarezza ed un senso di cocente frustrazione e delusione per come sono andate le cose.

In sintesi, a metà secondo tempo la Santostefanese conduceva incontro e partita trovandosi sul risultato di 2-0.

Negli ultimi 15 minuti l’Atletico riusciva stoicamente, meritatamente ed incredibilmente a riaprire il match grazie alle reti realizzate da Messineo e Caricato che rimandavano al prolungamento dell’over time l’esito dello spareggio.

La squadra racconigese, nella prima frazione aggiuntiva, ha avuto il match-point a disposizione per chiudere gloriosamente e trionfalmente la trasferta in Valle Belbo ma Messineo calciava malamente fuori il rigore che avrebbe inferto ed inflitto una micidiale e mortifera mazzata agli avversari e regalato la salvezza al team del presidente Costamagna.

A questo punto, la squadra di casa, letteralmente miracolata, resuscitata e rinvigorita dal pericolo scampato, riusciva a riportarsi in vantaggio ed a gestire ed amministrare fino alla fine il prezioso e fondamentale risultato che significava la permanenza nella categoria.

Inutile e pleonastico descrivere i contrapposti stati d’animo al termine dei combattuti 120 minuti di gioco.

La Santostefanese, pur avendo a disposizione due risultati su tre, sembrava penalizzata dalle importanti e pesanti assenze di due giocatori dal calibro dell’attaccante Madeo e del difensore Boschiero ma la prestazione di Mondo, autore di una doppietta, di Capone e dell’intero collettivo allenato da mister Redento ha sopperito alla potenziale situazione di partenza ad handicap.

Da parte racconigese, l’inevitabile impiego dell’esordiente giovane portiere Smeriglio, causa forzata inutilizzabilità dei titolari Nardi e Bisio, non ha sostanzialmente inciso sull’esito finale della partita, in quanto l’estremo difensore carmagnolese ha disputato la sua dignitosa partita, destreggiandosi e cavandosela nei limiti delle sue attuali possibilità e capacità.

Sinteticamente, possiamo dire che il sogno, l’operazione e la missione salvezza dell’Atletico si sono fermati e ghiacciati a 11 metri dal traguardo.

Per una serie di motivi più o meno plausibili ed opinabili, rimangono il rammarico e la recriminazione di aver vanificato e dilapidato quanto di buono e positivo la squadra era riuscita a fare negli ultimi mesi, dall’avvio del processo di costruzione della risalita dall’ultima posizione in classifica fino alla conquista della possibilità di potersi giocare la permanenza nel campionato di Promozione con la disputa dei play out.

Rimandiamo ad uno dei prossimi articoli l’analisi, le valutazioni ed il bilancio conclusivo e consuntivo di una stagione sfortunata e contraddittoria.

Santo Stefano Belbo, 14 maggio, ore 16.00, campo sportivo “Gigi Poggio”.

FORMAZIONI

Santostefanese: Bodrito; Hotaj, Mazzon, Sega(dal 87′ Lombardo),Tassone; Beka(dal 87′ Vuerich), Thiao, Muraca, Macaione(dal 90′ Claps); Mondo(dal 4′ s.t.s. Cerutti), Capone(dal 76′ Dushku).

A disposizione: Sciuto, Bologna, Cerrina, Margaglia.

Allenatore Alessandro Redento

Atletico: Smeriglio; Leanza( dal 1′ p.t.s. Preka), Previati, Lotrecchiano, Quaranta(dal 61′ Dekaj); Boscolo(dal 61′ D’Agostino); Piasco(dal 46′ Messineo), Caricato, Viola; Garcea, Modini.

A disposizione: Lamberti, De Iaco, Ansaldi, Piacenza, Mazzei.

Allenatore Ettore Cellerino ( in panchina Francesco Pisano)

Terna Arbitrale: direttore di gara Andrea Masucci di Torino, assistenti Mariut e Costantini di Asti.

TABELLINO

Marcatori: 16′ Mondo, 57′ Capone su rigore, 73′ Messineo, 77′ Caricato, 102′ Mondo

Espulsi: 13′ p.t.s. Hotaj per comportamento irriguardoso.

Ammoniti: Thiao, Mondo, Dushku, Garcea, Viola e Caricato.

Recupero: 1′ p.t., 4′ s.t., 4′ s.t.s.

NOTE: terreno di gioco in discrete condizioni ma leggermente scivoloso, pomeriggio prevalentemente soleggiato, temperatura gradevole, 18°, spettatori circa 200.

Per l’ultimo e decisivo appuntamento della stagione, entrambe le squadre si presentavano con importanti defezioni: la Santostefanese doveva rinunciare agli squalificati Madeo e Boschiero, mentre l’Atletico era privo dei portieri titolari Nardi e Bisio ed anche del terzo sostituto Ghione, di conseguenza la scelta inevitabile ricadeva sul giovane esordiente della juniores Smeriglio, con il ruolo di secondo ricoperto dal mitico “Lambo” Lamberti, immarcescibile estremo difensore bianco granata dei tempi che furono ed oggi preparatore dei portieri.

Per l’importante occasione, la terna arbitrale era composta dal direttore di gara Masucci di Torino, coadiuvato dagli assistenti Mariut e Costantino dei Asti.

La tribuna coperta, così come il parterre, erano gremiti di pubblico e di sostenitori di entrambe le fazioni, con buona rappresentanza racconigese.

LA CRONACA DELLA PARTITA

La prima conclusione in porta si registrava dopo appena 40 secondi, con una botta di Caricato dal limite dell’area che sorvolava di poco la traversa.

Due minuti dopo, sugli sviluppi di un calcio d’anglo battuto da Caricato, Previati impattava e deviava la sfera con la nuca, il pallone terminava alto di alcune spanne rispetto all’incrocio dei pali.

L’aggressiva reazione dei padroni di casa si concretizzava al 5′ con un calcio di punizione dal limite da posizione pericolosa ed interessante, il tentativo eseguito da Mondo si infrangeva sulla barriera.

Al 16′ la Santostefanese riusciva a sbloccare il risultato: una prolungata ed insistita azione personale di Mondo, iniziata dal settore di sinistra, permetteva al numero 10 biancoazzurro di penetrare in area di rigore e di trafiggere Smeriglio con una rasoterra non irresistibile ma efficace.

Nella circostanza, la retroguardia racconigese si rendeva responsabile di una inadeguata ed insufficiente copertura e contrapposizione nel contrastare e contenere l’avanzata dell’avversario risolutore.

Al 34′ Smeriglio si faceva trovare pronto e reattivo nel neutralizzare e respingere i tentativi consecutivi in rapida successione dei soliti Mondo e Capone.

Era questa l’annotazione di cronaca più significativa e rilevante con la quale si concludeva il racconto della prima frazione di gioco.

Il vantaggio finora conseguito dalla Santostefanese era da considerarsi sostanzialmente meritato e legittimo, avendo esercitato una discreta supremazia territoriale, avendo creato più situazioni pericolose, al cospetto di un Atletico che faceva fatica a trovare spazi e possibilità offensive in grado di impensierire la munita retroguardia avversaria.

La ripresa si apriva con un tentativo di contro balzo da parte di Caricato che, dal limite dell’area, indirizzava verso la porta presidiata da Bodrito che riusciva a bloccare senza particolari difficoltà, abbrancando in presa.

Si passava così direttamente al 57′ minuto, quando la Santostefanese otteneva l’assegnazione di un calcio di rigore per un evidente atterramento ai danni di Mondo, entrato in area dopo aver seminato alcuni difensori avversari.

Del tentativo di trasformazione si incaricava Capone che riusciva a battere Smeriglio con un’angolata e precisa esecuzione rasoterra a fil di palo.

A questo punto, la situazione che si stava delineando e profilando era nettamente orientata a vantaggio dei padroni di casa, cui sarebbe bastato anche un pareggio per raggiungere ed assicurarsi lo spareggio salvezza e, di conseguenza, drammaticamente ed inesorabilmente sfavorevoli per le aspettative e le speranze racconigesi.

Nel frattempo, nelle file racconigesi si registravano alcuni avvicendamenti, con Messineo, D’Agostino e Dekaj che venivano mandati in campo rispettivamente al posto di Piasco, Boscolo e Quaranta.

Iniziava così la riscossa e la rimonta della squadra di Cellerino, con una reazione determinata e rabbiosa, con un atteggiamento tipico e caratteristico di chi non si vuole rassegnare e piegare agli eventi di un destino avverso, cinico e baro.

Al 63′, Dekaj sfiorava la clamorosa segnatura con un perentorio colpo di testa in elevazione, originato da un calcio d’angolo, che sfiorava e lambiva il palo alla sinistra di Bodrito.

Al 73′ l’Atletico riusciva ad accorciare le distanze ed a riaprire il match: Garcea riceveva un pallone lungo l’out di sinistra, riusciva a indirizzarlo nell’area piccola con una traiettoria parabolica, spizzata da un compagno, dove Messineo, ben appostato, impattava di testa e di precisione, spedendo imparabilmente sotto la traversa.

Al 77′, la nemesi ed il momento catartico della partita riaccendevano le speranze racconigesi con la rete della rimonta e del meritato pareggio: Caricato, all’altezza dei 25 metri e da posizione centrale, intercettava il pallone e, di prima intenzione, con il destro, indirizzava un chirurgico rasoterra la cui traiettoria, leggermente deviata, si insaccava vicino al palo della porta difesa difesa da Bodrito.

Tutto da rifare!!! Almeno per l’Atletico, che così si riportava in parità e riacquistava fiducia.

A questo punto, nei minuti finali del tempo regolamentare, si assisteva alla prevedibile ed orgogliosa reazione dei giocatori santostefanesi che, nello sforzo e nello slancio agonistico di evitare l’insidia dell’over time, si riproponevano in avanti andando ripetutamente vicino alla segnatura, in particolare ed in rapida successione, con i tentativi di Mondo, Capone e Macaione che non avevano l’effetto sperato( rispettivamente, incrocio dei pali, provvidenziale respinta di Smeriglio e alto sulla traversa).

Si andava così ai tempi supplementari.

Mister Cellerino concordava e decideva per la sostituzione del dolorante Leanza con Preka.

Al 6′ minuto l’Atletico aveva a disposizione l’irripetibile occasione per il match-ball salvezza: D’Agostino era bravo e scaltro a procurarsi un calcio di rigore, subendo un ingenuo quanto palese intervento scorretto di un avversario, autore di uno scomposto contatto che ne provocava il conseguente atterramento.

Sul dischetto, si incaricava del tentativo di trasformazione il rigorista designato Messineo che falliva clamorosamente l’esecuzione, spedendo alto sulla traversa!!

Lo scampato pericolo aveva il potere e l’effetto di rigenerare, di rivitalizzare e di resuscitare, psicologicamente ed atleticamente, una Santostefanese che sembrava sulle corde ed in difficoltà, e, contemporaneamente, di deprimere e sconfortare progressivamente lo stato d’animo dei giocatori racconigesi.

Accadeva coì che la rediviva e graziata squadra di casa trovava le risorse e le capacità di sfruttare le favorevoli situazioni emotive ed anche tecniche che si erano venute a creare, assestando il colpo del definitivo k.o.

Minuto 12 del primo tempo supplementare, l’inesauribile Mondo riusciva a mantenere il possesso del pallone all’altezza del settore di sinistra, praticamente dalla stessa zona dove aveva già colpito nel primo tempo, era abile a destreggiarsi dalla blanda marcatura avversaria, a penetrare in area di rigore e a trafiggere nuovamente Smeriglio con una precisa esecuzione che si insaccava in fondo alla rete, scatenando l’esultanza ed il tripudio collettivo di tutta la compagine biancoazzurra e di tutti i numerosi sostenitori locali.

Per effetto degli eccessivi festeggiamenti susseguenti alla rete del vantaggio, veniva espulso il difensore Hotaj, autore di un vergognoso, riprovevole, vituperevole quanto antisportivo gesto( entrambe le mani portate all’altezza degli organi genitali), evidentemente dedicato al settore dei tifosi racconigesi e rivolto al gruppetto raccolto attorno allo squalificato Cellerino; nella circostanza veniva anche ammonito Mondo, autore della segnatura, per essersi sfilato la maglietta, gesto ormai diventato decodificato, tradizionalmente e ritualmente esibito su tutti i campi calcistici.

IL secondo tempo supplementare scorreva velocemente e senza particolari sussulti e situazioni meritevoli di segnalazione.

Appariva chiara ed evidente la resa, soprattutto psicologica, dell’Atletico, che riusciva ad avvicinarsi verso l’area di rigore avversaria soltanto con lunghi e velleitari lanci dentro l’area nemica, ben controllati e rintuzzati dal fortificato dispositivo difensivo santostefanese.

Al termine del supplizio dei 4′ di recupero concessi, il triplice fischio finale di Masucci certificava l’avvenuta conquista della salvezza della Santostefanese ed attestava la retrocessione dell’Atletico.

Per la cronaca, l’altra sfida valevole per i play out del girone C premiava il coraggio e la determinazione del Pancalieri, che riusciva nell’impresa di ribaltare il fattore campo e di espugnare il campo del Pinasca grazie ad una doppietta del giovane Ongaro.

Ironia della sorte, son state proprio le due neo promosse stagionali Atletico e Pinasca che hanno dovuto soccombere e cedere il passo e a fare il repentino viaggio di andata e ritorno dalla serie inferiore.

Per quanto riguarda gli spareggi play off, le squadre che giocavano in casa hanno saputo sfruttare appieno il favore del campo e la possibilità di avere due risultati a disposizione.

Per effetto dell’esito conclusivo delle sfide, sarà Villafranca-San Sebastiano la finalissima del girone C: i giallorossi di mister Perlo superano in casa 1-0 il Pedona, grazie alla rete nel secondo tempo realizzata da Rotondo, mentre nell’altra sfida, il pareggio per 1-1 tra la squadra fossanese e lo Scarnafigi (vantaggio ospite con Pedrini, rete del pari di Lamnaouar), consentiva ai nero arancio di staccare il biglietto per la finale.

Per quanto riguarda il futuro dell’Atletico, nei prossimi giorni il consiglio direttivo della società presieduta da Costamagna farà il punto della situazione, per capire come e con chi ripartire (staff tecnico e rosa dei giocatori), con quali prospettive, con quali risorse e con quali progetti.

La programmazione deve ripartire al più presto, per pianificare nel migliore dei modi la prossima stagione.

Vi terremo informati.

A titolo personale, nonostante come sia andata a finire, colgo l’occasione per ringraziare tutti i componenti dell’Atletico Racconigi, dirigenti, staff tecnico, direttore sportivo e giocatori, per tutte le 31 domeniche trascorse insieme, per aver vissuto comunque una stagione all’insegna dello spirito di gruppo, dell’amicizia, dei sani valori umani e dello stare bene insieme, nella condivisione dei momenti di gioia e di delusione, per tutte le emozioni che ci hanno accomunato e che verranno sempre ricordate con affetto e memoria storica.