L’Atletico fallisce il terzo match-ball degli scontri diretti in chiave play out soccombendo in casa contro il Pinasca, vedendosi così allungare la striscia di risultati negativi( l’ultima affermazione risale alla partita in casa contro la Santostefanese, 11 dicembre, 14^ giornata) e la distanza in classifica che la inchioda all’ultimo posto del girone.
La partita disputata in casa contro l’avversario della Val Chisone rappresentava una specie di inappellabile ultima chiamata per tentare la già difficile operazione rimonta rispetto alle posizioni che danno la possibilità di affrontare gli spareggi per evitare la retrocessione diretta.
Invece, numeri e classifica alla mano, il risultato finale penalizza e mortifica ulteriormente le residue speranze di mantenere la fiammella ancora accesa, in grado di alimentare e sostenere con un minimo e residuo livello di speranza e di fiducia la prosecuzione della stagione con delle ragionevoli motivazioni di potercela ancora fare.
Adesso i punti che separano l’Atletico dalla quart’ultima posizione utile per agganciare il treno del barrage play out (oggi occupata dalla Santostefanese, n.d.r.) sono diventati 11( il doppio dello score attuale) e con un calendario proibitivo da affrontare da qui fino al termine della regular season le sorti della squadra sembrano essere praticamente compromesse.
Certo, finchè il computo del divario aritmetico lo consentirà, sarà un dovere etico e morale per tutti interpretare ed affrontare le rimanenti 11 partite con il massimo dell’impegno, dell’orgoglio motivazionale e dello spirito di sacrificio, senza lasciare nulla di intentato, cercando di mantenere il più possibile una linea di galleggiamento e di riemersione per non sprofondare ed annegare, i conti poi si faranno alla fine.
Importante, come abbiamo avuto modo di ribadire più volte, non lasciarsi coinvolgere ed abbattere dallo scoramento e dalla rassegnazione, avendo comunque ben presente la grave e preoccupante realtà della situazione in cui la squadra si trova drammaticamente a dibattersi e dimenarsi.
Anche oggi, a prescindere dal risultato negativo e da alcuni errori che sono stati decisivi e determinanti ai fini della sconfitta, la squadra ha disputato un buon primo tempo, ha creato diverse ed interessanti situazioni in zona gol, si è vista penalizzata da alcune discutibili decisioni arbitrali, nella fattispecie, nella valutazione di due episodi accaduti in area di rigore avversaria, da cui avrebbero potuto scaturire altrettante concessioni di calci di rigore.
Sempre nel primo tempo, sul punteggio di parità, l’Atletico è andato vicinissimo alla segnatura, colpendo un clamoroso e rocambolesco traversa-palo con una mirabolante conclusione di Modini e sfiorando la marcatura con un altro legno colpito da Caricato( tiro deviato sul montante esterno dal portiere).
Il Pinasca, da par suo, è passato inopinatamente in vantaggio in occasione del primo tiro indirizzato verso la porta oggi presidiata da Bisio ed ha piazzato il micidiale due-tre in apertura di ripresa che ha tagliato le gambe e devitalizzato il morale della squadra allenata da Cellerino.
Racconigi, 5 febbraio, ore 14.30, 19^ giornata.
FORMAZIONI.
ATLETICO(3-4-1-2): Bisio; Previati, Mazzei(55′ Garcea), Leanza; Dekaj, Viola, Boscolo(79′ Fidale),Quaranta(74′ Ansaldi); Caricato; Modini, Messineo.
In panchina: Ghione, Preka, Piasco, Rattalino, Piacenza, D’Agostino.
Allenatore Ettore Cellerino.
PINASCA(4-4-2): Salusso; Lerda, Niardi, Bruno, Bert(73′ Ladogana); Vaglienti, Nuccio, Picotto, Ribetto(65′ Zummo); Pegorin(69′ Pesce), Oreglia(74′ Inzitari).
In panchina: Fava, Pascal, Gardiol, Dragone, Blal.
Allenatore Stefano Bertelli.
TERNA ARBITRALE: Direttore di gara Nicolò Sinigaglia(Pinerolo), assistenti Andrea Cencio e Matilde Bosco(Bra).
TABELLINO.
MARCATORI: 8′ Oreglia, 48′ Bruno, 52′ Pegorin.
Ammoniti: Mazzei, Caricato, Boscolo, Garcea, Ansaldi, Fidale, Cellerino(allenatore), Pegorin.
NOTE: pomeriggio soleggiato, temperatura 8°, terreno di gioco in discrete condizioni, spettatori circa un centinaio.
GLI HIGHLIGHTS DEL PRIMO TEMPO.
Mister Cellerino, nel 3-4-1-2 di partenza, recuperava e riproponeva titolare Peppo Boscolo, veterano di mille battaglie, assente da tre mesi causa un brutto infortunio muscolare e poteva contare nuovamente su capitan Mazzei, reduce dal turno di squalifica che lo aveva appiedato domenica scorsa nella trasferta contro il Pedona.
Manu Bisio rimpiazzava tra i pali Alex Nardi( sospeso per un turno dopo l’espulsione rimediata sul sintetico dello Sporting Club di San Rocco Castagneretta).
L’Atletico scendeva in campo indossando la casacca rosso blu mentre gli ospiti esibivano un completo nero con inserti gialli; la direzione dell’incontro era affidata a Nicolò Sinigaglia di Pinerolo, assistito dalla coppia braidese formata da Cencio e Bosco.
I minuti iniziali della partita erano caratterizzati da alcune incursioni di Oreglia che cercava di impensierire con la sua velocità la difesa racconigese che riusciva a contrastare e contenere le iniziative dell’attaccante numero 7.
Al 4′ clamoroso e rocambolesco traversa-palo centrati da Modini con una improvvisa e violenta fiondata mancina calciata da poco dentro l’area dal settore di sinistra.
Al 7′ accadeva il primo, discutibile episodio sul quale l’Atletico reclamava con veemenza l’assegnazione della massima punizione: Modini, servito in area, si accingeva ad accentrarsi ed aggiustarsi il pallone per la battuta in rete, ma sul suo repentino spostamento in velocità interveniva un difensore avversario il cui evidente contatto faceva terminare a terra il numero 11 rosso blu.
Il direttore di gara, con la condivisa complicità dell’assistente di linea Cencio, ben piazzato ed in condizioni di rilevare la dinamica dell’azione incriminata, faceva cenno di proseguire, ignorando le concitate proteste racconigesi, anzi, ammonendo Cellerino, reo di aver manifestato reiteratamente e toni abbastanza decisi e concitati avverso il suo provvedimento.
Un minuto dopo, il Pinasca passava inaspettatamente in vantaggio: dal settore del vertice basso sinistro dell’area di rigore, Oreglia lasciava partire un preciso e chirurgico tiro a mezza altezza sulla cui traiettoria ad effetto di sinistro il portiere Bisio, vanamente proteso in tuffo, non riusciva ad intervenire, con la sfera che gonfiava la rete all’altezza del palo più lontano dalla postazione di sparo.
Bisognava aspettare fino al 29′ per registrare la concreta reazione dell’Atletico, sulla conclusione di Caricato, decentrato sulla sinistra dell’area piccola, il portiere Salusso intercettava e deviava la sfera con l’aiuto del palo e mandava in angolo.
Al 40′ si verificava il secondo, scabroso accadimento sul quale i racconigesi rivendicavano un altro penalty, anche questo non concesso: un furtivo tocco di mano commesso da un difensore avversario, che anche dalla tribuna era apparso compiuto dentro il perimetro dei sedici metri, veniva valutato, giudicato e retrocesso dal direttore di gara quasi al limite dell’area, ignorando e lasciando decadere, come nel caso precedente, le furiose proteste racconigesi.
La susseguente punizione di sinistro calciata dallo specialista Modini veniva respinta dall’opposizione della barriera pinaschese, la cui traiettoria si impennava alta sulla traversa.
Il primo tempo si concludeva al termine dei 2 minuti di recupero concessi, non senza il risentito rammarico e le legittime recriminazioni per gli episodi ed i fatti accaduti.
GLI HIGHLIGHTS DEL SECONDO TEMPO.
Tra il 48′ ed il 52′ il Pinasca riusciva ad ottimizzare cinicamente le due occasioni avute a disposizione, chiudendo praticamente risultato e partita. Andiamo con ordine.
Minuto 48, Oreglia batteva un calcio di punizione dal limite dell’area, le sua esecuzione rasoterra carambolava sul palo alla destra di un sorpreso Bisio e, sulla respinta del montante, il difensore Bruno interveniva più lesto di tutti e non aveva alcuna difficolta a ribadire in rete da sotto misura.
Minuto 52, su ribaltamento di fronte, Pegorin, decentrato sul vertice basso sinistro dell’area di rigore lasciava partire un preciso fendente con il piede mancino che si insaccava all’altezza del palo alla sinistra della porta racconigese.
L’improvvido ed improvviso due-tre aveva l’effetto di una doccia fredda che ammutoliva il pubblico e lasciava esterrefatti, atterriti ed atterrati panchina e giocatori dell’Atletico.
Da quel momento iniziava la girandola delle sostituzioni( vedi tabellino) e lo svolgimento del rimanente tempo della partita vedeva il Pinasca con la gestione del pallino dell’andamento dell’incontro e la squadra di casa generosamente protesa alla ricerca di provare a riaprire l’esito del punteggio che sembrava ormai compromesso.
Uno degli ultimi a mollare gli ormeggi era Modini con alcuni estemporanei tentativi dalla distanza che non impensierivano il pomeriggio relativamente tranquillo del segaligno portiere Salusso.
La partita non riservava più particolari azioni ed emozioni degne di nota e si spegneva progressivamente fino al termine dei 4 minuti di recupero concessi.
L’Atletico rimane desolatamente ultimo in classifica, il Pinasca ottiene e conquista un’importante vittoria che permette di scavalcare in classifica la Santostefanese, quart’ultima, ed approdare in una posizione che la allontana momentaneamente dalle zone pericolanti.
IL PUNTO DEL GIRONE.
La 19^ giornata è stata caratterizzata dalle contemporanee vittorie di tutte le squadre che occupavano le prime posizioni di vertice della classifica, lasciando quindi invariati i distacchi e le distanze .
La capolista CSF Carmagnola(42) si impone in rimonta in casa contro l’Azzurra, penultima.
La squadra cuneese era passata sorprendentemente in vantaggio grazie alla rete realizzata dal solito Fenoglio ma i torinesi impongono la loro indiscussa superiorità con la rimonta che porta la firma di Fraccon( alla sua quinta segnatura stagionale), Contieri e Capobianco.
Il Busca(38), prossimo avversario dell’Atletico, mantiene saldamente la seconda posizione espugnando il difficile terreno di gioco di Carignano prevalendo di misura 1-2, reti di Moino per i bianco rossi torinesi e di Casasanta e Delfino per la squadra dell’unione montana della val Varaita.
Al terzo posto inseguono appaiati Villafranca e San Sebastiano, entrambi a quota 35.
La squadra sabauda allenata da Perlo regola in casa la Santostefanese con un perentorio 3-0 griffato da Montemurro, Tavella e dall’intramontabile Barison, mentre i cuneesi di mister Pisano superano tra le mura amiche il Sommariva Perno per 3-1, marcatori rispettivamente Lamnaouar, doppietta di Tatili e Leo su rigore ( per il provvisorio vantaggio iniziale dei biancoverdi roerini).
Al quarto posto si conferma il Benarzole(30) nonostante il pareggio interno impostogli dallo Scarnafigi( 1-1, reti di Tamburello e Bravo).
Con la vittoria fuori casa a Villastellone( 0-2 siglato da Peano e Dalmasso), il Pedona suffraga il suo ottimo momento di forma agganciando a quota 28 proprio lo Scarnafigi.
A metà classifica troviamo il Sommariva con 27 punti, il Carignano con 26, e l’Infernotto con 25( 1-1 casalingo contro il Pancalieri, Rivoiro e Genovesi su rigore i marcatori).
Scendendo verso la hot zone valevole per i play out e la retrocessione, con 24 punti c’è il Villastellone, con 23 il Pinasca, con 22 la Santostefanese, con 16 il Pancalieri, con 12 l’Azzurra e con 11, a chiudere, l’Atletico.
Le reti segnate in questa 4^ giornata di ritorno sono state in tutto 23, media 2,8 a partita.
Tre sono state le vittorie per le squadre che giocavano in casa, altrettante le affermazioni esterne e due i pareggi.
La capolista CSF si conferma la squadra più prolifica del girone con 34 reti realizzate( media 1,7 a partita), il Pancalieri e lo Scarnafigi sono le squadre che hanno segnato di meno, 18 reti (0,9 a partita), l’Atletico condivide con il Pinasca il record negativo di reti subìte, 38( media 2 ad incontro) mentre il Busca, prossimo nostro avversario, ha quello della difesa meno battuta, con solo 15 reti incassate( media 0,7).
LA CLASSIFICA MARCATORI.
Marco Dalmasso del Pedona, con la rete realizzata a Villastellone, consolida la sua leadership portando a quota 14 il suo bottino personale stagionale, allungando su Novara del Sommariva, fermo con 10.
Della giornata odierna, ne approfittano in particolare Barison del Villafranca e Fenoglio dell’Azzurra che, grazie alle loro segnature domenicali, agganciano a quota 9 Madeo dalla Santostefanese, Samake del Busca, Caristo del SanSeba e Pedrini dello Scarnafigi, tutti rimasti con le polveri bagnate.