Un Atletico Racconigi involuto, smarrito ed in giornata no soccombe in casa al cospetto di un coraggioso, organizzato e redivivo Boves, scivolando malamente ed avendo la peggio per 1-4, lasciando sul campo i vuoti a perdere dei tre punti e dell’ennesima, penalizzante espulsione della domenica.
Dopo un promettente inizio caratterizzante il girone di ritorno, inaugurato con uno strepitoso filotto di 3 vittorie consecutive(Pinerolese a domicilio e Busca e Villafranca lontano da Racconigi), il team rosso blu del Presidente Casale, nelle ultime tre partite disputate( Pedona e Boves in casa, Infernotto in trasferta), è riuscito a raggranellare e raccogliere soltanto un punto sui 9 a disposizione, circostanza per la quale le inevitabili ricadute e ripercussioni hanno riguardato la conseguente detronizzazione ed il disarcionamento dalla prima posizione ma, soprattutto, la progressiva erosione del tesoretto dei punti di vantaggio che la squadra vantava nei confronti delle più immediate antagoniste ed inseguitrici che hanno doverosamente ringraziato, traendone beneficio e giovamento per risalire e scalare in classifica ed avvicinarsi alla seconda posizione che, nonostante la sconfitta odierna, è ancora detenuta e mantenuta.
Partendo dai fondati presupposti che l’obiettivo ed il proposito stagionale del neo promosso Atletico erano il raggiungimento di una salvezza tranquilla e serena e che l’attuale capolista Monregale è stata progettata, costruita e strutturata per aggiudicarsi la vittoria finale del girone, per questo indicata da tutti gli addetti ai lavori con i favori del pronostico e come avversaria da battere, strada facendo, visti i risultati conseguiti con la bontà e la qualità del gioco espresso ed il corrispettivo rendimento mantenuto fino adesso, elevare l’asticella delle ambizioni e delle aspirazioni rientrava in un ottica di sostanziale concretezza e di legittima sostenibilità competitiva.
Queste considerazioni non tendono comunque a giustificare e motivare gli ultimi risultati negativi ed alcune precedenti battute d’arresto fatte registrare in diverse partite, ma dimostrano che, per raggiungere e mantenere certi livelli di competizione, è necessario avere adeguate qualità tecniche, atletiche e mentalità vincente, unitamente ad una stabilità caratteriale e temperamentale in grado di saper gestire ed amministrare, anche a livello nervoso e di concentrazione, le molteplici e complessive situazioni di gioco che, in ultima analisi, determinano l’esito sportivo di una stagione, facendone la differenza.
Tornando alla partita odierna, la sconfitta e la debacle dell’Atletico sono maturate, generate e concentrate in 9 minuti di improvviso blackout, dal 73′ al 82′, dove, dalla situazione di vantaggio per 1-0, grazie alla rete siglata da Scola nel primo tempo, si è passati repentinamente ed incredibilmente all’1-3 del clamoroso ribaltone bovesano, arrotondato dalla definitiva, quarta segnatura, con i giocatori racconigesi ormai demotivati, devitalizzati e dismessi ed anche in condizioni di inferiorità numerica( espulsione di Vailatti sul punteggio di 1-2).
Partita quindi double-face, con un primo tempo giocato a livelli tutto sommato accettabili e dignitosi ma con una ripresa da dimenticare e da archiviare al più presto.
Il Boves, dal canto suo, ben organizzato ed impostato, pur privo di ben 5 titolari, tra squalifiche ed infortuni, ha avuto il merito di aver disputato una partita caratterizzata da una costante applicazione tattica, da una capacità di corsa collettiva che ha permesso di mantenere i reparti compatti ed equilibrati e di occupare in maniera funzionale ed efficace tutti gli spazi del campo, neutralizzando le linee di passaggio offensive racconigesi, presidiando ed avendo la supremazia territoriale nella zona nevralgica mediana e dimostrandosi concreto in fase realizzativa e spietato nello sfruttare e castigare le inefficienze, le inadempienze e gli svarioni difensivi avversari.
Per concludere, l’Atletico paga pesantemente dazio per quei scellerati ed inspiegabili 10 minuti di oscuramento e di interruzione della necessaria attenzione mentale cha hanno fatto scaturire gli episodi che hanno deciso il match ed influito sul risultato finale.
Racconigi, 16 febbraio, campo sportivo Trombetta, ore 14,30, 21^giornata.
FORMAZIONI
Atletico: Cecchetto; La Scala(80′ Caraccio), Vailatti, Viola, Giacomo Quaranta(62’Aita); Preka, Tene(53’Bossolasco), Falconi; Iacolino, Messineo, Scola.
A disposizione: Marra, Neddar, Camisassa, Sorrentino, Kone, Dekaj.
Allenatore Lopreiato
Boves: Porqueddu; Ambrogio, Sidoli(92’Pellegrino), Shehu, Giorsetti; Luca Rinaudo(62’Novali), Oscar Rinaudo, Giraudo(88′ Kumaraku), Armitano(72′ Stefano Giordano); Magnaldi, Corino(62′ Alberto Giordano).
A disposizione: Silvestro, Giordana, Curti, Formento.
Allenatore Enrici
Terna Arbitrale: direttore di gara Matilde Bosco(Alba-Bra), assistenti Bellini(Cuneo) e Gabriele(Torino).
TABELLINO
Marcatori: 23′ Scola, 73′(rigore) e 75′ Oscar Rinaudo, 82′ Alberto Giordano, 87′ Giraudo.
Espulsi: 80′ Vailatti(rosso diretto)
Ammoniti: Giacomo Quaranta, Tene, Armitano, Giorsetti.
Recupero: 1′ p.t., 4′ s.t.
NOTE: pomeriggio soleggiato, temperatura 8°, terreno di gioco in buone condizioni, spettatori un centinaio circa.
Primo Tempo.
L’Atletico affrontava l’impegno odierno ancor privo degli squalificati Mancuso e Abas e riproponeva lo stesso undici di partenza dei domenica scorsa a Cantalupa contro l’Infernotto.
In casa Boves la situazione contingente l’organico a disposizione di mister Enrici non era delle più floride, viste le assenze forzate degli squalificati Barale e Bertolino e degli infortunati Formento ed Alberto Giordano (comunque rischiato nel secondo tempo e poi autore della quarta rete bovesana), nonchè di Armando, per lui stagione già finita.
La direzione dell’incontro era affidata alla signorina Bosco della sezione di Alba-Bra, coadiuvata dagli assistenti Bellini e Gabriele.
L’Atletico scendeva in campo indossando la casacca nera con inserti rosso blu, in tenuta rosso blu a strisce verticali la squadra cuneese.
Il primo quarto d’ora di gioco era caratterizzato da un sostanziale equilibrio, soprattutto nella zona nevralgica della linea mediana.
Si registravano soltanto alcuni velleitari e pretenziosi tentativi dalla distanza ad opera del Boves, le cui insistite e ripetute conclusioni con il piede mancino del giovane Corino risultavano abbastanza scentrate ed imprecise.
Al 16′, una girata di testa di Quaranta, susseguente ad una traiettoria proveniente direttamente da calcio d’angolo, terminava alta sulla traversa.
Al 23′, l’Atletico si portava in vantaggio: un pallone conquistato da Messineo, furbo e scaltro a sfruttare un’incomprensione tra Ambrogio e Sidoli, veniva smistato verso la tre quarti a beneficio di Iacolino, il funambolico attaccante di Cavallermaggiore era bravo e tempestivo a fornire la rifinitura smarcante per l’accorrente Scola che, una volta penetrato in area di rigore, riusciva a trafiggere Porqueddu in uscita frontale e a depositare in fondo alla rete con un preciso tocco di destro.
Al 34′, una botta quasi a colpo sicuro di Magnaldi indirizzata verso la porta difesa da Cecchetto veniva accidentalmente ma provvidenzialmente respinta con il corpo dall’interposizione di Quaranta.
Al 39′, un’angolata conclusione dal vertice sinistro dell’area di rigore da parte di Luca Rinaudo veniva bloccata da Cecchetto che abbrancava in presa.
Al 40, immediata replica in ripartenza dell’Atletico che si presentava in area avversaria, la perentoria conclusione in diagonale calciata da Messineo veniva intercettata e respinta da Porqueddu che si distendeva in tuffo, neutralizzando la minaccia.
Era questa l’ultima azione degna di nota con la quale si concludeva la prima frazione di gioco.
Secondo Tempo.
La prima parte della ripresa era caratterizzata da azioni confuse ed abborracciate da parte di entrambi gli schieramenti da cui non scaturivano importanti e significative azioni e situazioni meritevoli di annotazioni.
Si andava così direttamente al minuto 73 allorquando il Boves usufruiva di un calcio di rigore assegnato dalla direttrice di gara per un atterramento in area ai danni di Oscar Rinaudo.
Era lo stesso centrocampista rosso blu in maglia numero 8 ad incaricarsi del tentativo di trasformazione, la cui esecuzione dal dischetto spiazzava Cecchetto, pallone da una parte e portiere dall’altra.
Il ribaltone del 1-2 veniva nuovamente realizzato dallo stesso Rinaudo due minuti dopo, abile a superare Cecchetto con un tocco morbido a scavalcare il portiere racconigese su imbucata in area del neo entrato Novali, complice l’immobilismo statuario della difesa avversaria.
Il patatrac ed il tracollo tecnico e psicologico dell’Atletico venivano aggravati dall’espulsione rimediata da Vailatti al minuto 80, provvedimento disciplinare resosi necessario a seguito di una incontrollata e nervosa manata sul collo rifilata dal capitano ai danni di Giorsetti al culmine di una animata discussione sviluppatasi nei pressi della panchina racconigese.
In condizioni di inferiorità numerica e privo dell’apporto e del supporto tecnico e motivazionale del suo leader, l’Atletico staccava letteralmente l’interruttore del contatore della luce ed il resuscitato Boves ne approfittava in maniera molto cinica e concreta.
Minuto 82, Alberto Giordano, altro neo entrato, sfruttando l’ennesima disattenzione difensiva racconigese nel cuore della propria area, raccogliendo un’assistenza di Sidoli, indirizzava una rabbiosa e precisa girata di destro che si insaccava sotto la traversa.
La mattanza assumeva dimensioni considerevoli al minuto 87 con una segnatura di Giraudo che, sul filtrante smarcante in area a cura di Novali, era abile ad eludere il fragile e permeabile dispositivo difensivo avversario e a superare l’opposizione di Cecchetto, depositando facilmente in fondo alla rete.
I quattro minuti di recupero, con il risultato definitivamente delineato e definito, accompagnavano le contendenti fino al triplice, liberatorio fischio finale.
La squadra allenata da Enrici interrompeva così la lunga astinenza della vittoria durata ben 70 giorni ed 8 partite consecutive, situazioni e relativi dati numerici che avevano permesso la conquista di un solo misero punto e il disastroso, conseguente smottamento in classifica, emarginata dal piazzamento zona play off.
Per l’Atletico Racconigi invece, come anticipato in apertura di resoconto, si trattava della seconda sconfitta interna consecutiva, dopo quella incassata nella quarta giornata contro il Pedona, inframezzata dal pareggio di Cantalupa contro l’Infernotto.
La classifica aggiornata al termine del sesto turno di ritorno vede saldamente e nettamente al comando la Monregale, leader del girone con 46 punti, l’Atletico riesce a mantenere la seconda posizione, seppur rimanendo bloccato a quota 38, pericolosamente incalzato dallo Scarnafigi(37), dal Pedona(36) e dalla Saviglianese(34).
Domenica prossima, 22^ giornata, l’Atletico sarà di scena in terra torinese in casa del fanalino di coda Cavour, privo degli squalificati Mancuso, Vailatti ed Abas.