L’Atletico esce sconfitto dalla disfida di Sanfront contro il Valle Po e, nonostante il risultato negativo, mantiene la seconda posizione in classifica in virtù del vantaggio inattaccabile e del distacco aritmetico che vantava prima della disputa di questa 27^ giornata.
Ma la notizia che mai avremmo voluto apprendere e conoscere giungeva in serata dal Pochissimo di Fossano, dove la capolista San Sebastiano era stata sconfitta dal Murazzo nel posticipo serale del girone.
Per l’Atletico, oltre al grave ed irreparabile danno causato dalla sconfitta, si aggiungeva anche la clamorosa beffa: un’eventuale nostra vittoria a Sanfront avrebbe significato sorpasso in classifica e prima posizione da mantenere e difendere fino alla fine del campionato, a 3 giornate dal termine della stagione regolare e con un calendario favorevolissimo che avrebbe spianato la strada per il raggiungimento della tanto agognata e sognata promozione.
Si è trattato di una inaspettata e deludente battuta d’arresto che lascia l’amaro in bocca e ridimensiona notevolmente le possibilità di tentare ancora l’aggancio alla prima posizione che permetterebbe il passaggio diretto al campionato di promozione.
Le recriminazioni per come è maturata la sconfitta sono maggiori ed esacerbanti se consideriamo che la squadra ha avuto la capacità e la possibilità di essere passata per ben due volte in vantaggio ed in entrambe le circostanze di non essere stata in grado di gestire e capitalizzare al meglio il risultato che stava volgendo e si stava orientando a proprio favore.
E’ altrettanto vero che l’Atletico aveva di fronte un avversario di tutto rispetto, impegnato nella corsa per l’aggiudicazione di una buona posizione nella griglia dei play off , detentore del primato parziale di squadra con il maggior numero di vittorie ottenute in casa (10) e sceso in campo determinato e motivato per conseguire una vittoria di prestigio e per riscattare la sconfitta di stretta misura incassata all’andata al Trombetta(1-0, Mennitto, n.d.r.).
L’Atletico aveva chiuso in vantaggio 1-2 la prima frazione di gioco grazie alle belle segnature di Pivesso e Oliveto( con momentaneo pareggio di Gaboardo) e questa prospettiva lasciava ben sperare per il mantenimento ed il consolidamento del risultato anche per il secondo tempo dove, invece, a nostro modesto parere, abbiamo visto una squadra entrata in campo con un approccio ed un atteggiamento mentale non adeguato per l’importanza della classifica e per la conseguente, particolare responsabilità che l’impegno comportava ed esigeva .
Nella ripresa ci si è messa anche una pioggia incessante e fastidiosa che ha chiesto un maggior dispendio di energie psicofisiche da parte degli atleti di entrambe le contendenti, protagonisti di un’ardua battaglia su un terreno di gioco, già ridotto in condizioni precarie, che si faceva sempre più allentato e scivoloso.
La squadra ha iniziato progressivamente a perdere la compattezza e l’equilibrio tra i vari reparti, allungandosi e concedendo eccessivi spazi e possibilità di inserimento per gli indomiti attaccanti locali, esponendosi così agli arrembanti assalti organizzati dalla squadra valligiana protesa nel massimo sforzo atletico, prima per impattare e successivamente per ribaltare l’esito del match, come di fatti è avvenuto.
Nei momenti decisivi, mancando sia la fase di interdizione che doveva assicurare la linea mediana che quella dei ribaltamenti di fronte per innescare le risapute ed efficaci ripartenze a beneficio e servizio degli attaccanti, oggi sterili e poco incisivi, anche il dispositivo arretrato non si è dimostrato all’altezza della situazione, allentando le maglie ed omettendo le chiusure difensive nei momenti topici che hanno originato la dinamica delle segnature del Valle Po.
Con questa disamina non vogliamo assolutamente inscenare processi sommari, ricercare capri espiatori di turno, individuare e far cadere le responsabilità della sconfitta su alcuni singoli giocatori, quando si perde è coinvolto tutto il collettivo.
Si volevano solo far rilevare dei dati oggettivi, tentare di dare delle spiegazioni tecniche sulla qualità della prestazione, tutti elementi che hanno determinato, annacquato e causato la bruciante sconfitta.
Adesso, a 270 minuti dalla fine, nonostante i due punti che attualmente separano dal vertice della classifica, ci sembra inverosimile anche se ancora possibile, che la capolista possa nuovamente incappare in un’altra domenica infausta e negativa come quella di ieri, e, compulsando il calendario, sarà probabilmente l’ultima giornata di campionato a decidere quale squadra verrà direttamente promossa alla serie superiore, quando il San Sebastiano ospiterà proprio il Valle Po in una sfida potenzialmente dall’esito incerto ed imprevedibile.
Resta l’amaro in bocca, l’occasione unica e forse irripetibile, di non avere saputo sfruttare la caduta della leader della classifica.
D’altronde, la pioggia di Sanfront, città rinomata per i suoi funghi , aveva già delineato e fatto balenare loschi ed inquietanti presagi, aveva emesso il suo spietato verdetto, cioè che sarebbe stata una domenica calcistica iniziata male e terminata peggio, con una cocente e beffarda delusione consumatasi sulla linea immaginaria che dalle Valle Po portava a Fossano, la domenica della disillusione e delle occasioni perdute, che probabilmente non torneranno più.
E dire che alcuni dati statistici sono inconfutabilmente dalla nostra parte:
- squadra più prolifica del campionato, con 65 reti in 27 partite, media 2,4 a partita.
- se consideriamo le ultime 20 giornate di campionato, l’Atletico è la compagine che ha fatto più punti di tutte le avversarie, ben 42, con uno scout di 13 vittorie, 3 pareggi, 4 sconfitte.
- ex aequo con Sant’Albano, Boves e Tre Valli, occupa il secondo posto relativamente alle vittorie ottenute fuori casa, ben 8, con il primato detenuto dalla capolista con un’affermazione in più.
Ebbene, a fronte di questi confortanti e sicuramente positivi dati numerici, la situazione della classifica attuale si trova a pagare il pesante dazio ed a essere penalizzata dal doloroso fardello di un inizio deficitario e difficoltoso( appena 3 punti conquistati nelle prime cinque giornate), con alcuni risultati che bruciano ancora e che fanno fortemente recriminare e rammaricare ( i 12 punti su 12 lasciati nelle sfide contro Saviglianese e Boves, i pareggi interni contro Ceva, Margaritese e Murazzo, la sconfitta di Marene….).
Ovviamente, come avevamo scritto nell’articolo precedente, le somme ed i bilanci si tireranno e si stileranno domenica 5 giugno, al termine dell’ultima giornata della stagione regolare.
I ragazzi, il mister, siamo sicuri che lotteranno fino alla fine ed il dovere di tutto il gruppo sarà quello di provarci.
Sanfront, 15 maggio 2022, ore 15.00, stadio comunale, 27^ giornata.
Formazioni.
Valle Po(4-4-2); Iezzi; Nicolò Berardo,De Matteis, Anselmo, Calvetti (80’Isaia); Pedrini(86′ Dao), Motta, Campanella, Depetris (58′ Fabio Berardo); Gaboardo, Pistoi (88′ Terragno).
In panchina: Polidoro, Torre,Miretti,Mondino,Brondino.
Allenatore: Diego Cardia.
Atletico(4-4-2): Nardi 6,5; Rosso 6,5(86′ Pagnotta), Fraccon 6, Mancuso 6, Fanelli 6; Caricato 6; Oliveto 7, Mennitto 6 (71′ Caristo), Mazzei 6; Pivesso 6,5, Mainardi 6.
In panchina: Gallesio, Ansaldi, Cauduro, Zizzo, Marku, Schiraldi.
Allenatore: Davide Nastasi, 6.
Direttore di gara: Samuele Camia della sezione di Nichelino, 6,5.
Tabellino.
Marcatori: 24′ Pivesso, 31′ Gaboardo, 41′ Oliveto, 69′ Anselmo, 80′ Gaboardo.
Espulsi: 90′ Motta( rosso diretto) e l’allenatore Cardia per proteste.
Ammoniti: Dao, Fabio Berardo, Mazzei, Mancuso, Mainardi.
Recupero: 1’p.t., 5′ s.t.
Note.
Pomeriggio inizialmente soleggiato, progressivamente fresco e nuvoloso, il secondo tempo si è disputato sotto una incessante ed insistente pioggia; terreno di gioco già in non perfette e regolari condizioni, tribuna scoperta ed antidiluviana, spettatori circa un centinaio.
La verdeggiante e lussureggiante Valle Po, considerata per antonomasia meteorologica il “pisciatoio” del Piemonte( definizione confermata dal repentino cambiamento meteorologico e di temperatura registrati ad inizio secondo tempo), accoglieva la spedizione racconigese, la cui speranzosa comitiva calcistica era giunta a Sanfront con spirito motivazionale ottimistico e carica agonistica adeguata per l’importanza dell’evento e della posta in palio: la nostra squadra per rimanere nella scia e a ridosso della capolista San Sebastiano, giusto per fare sentire il fiato sul collo, il Valle Po per implementare e continuare costruirsi una migliore posizione nella futura griglia play off.
L’Atletico di mister Nastasi si presentava al delicato test-match con tutti gli effettivi a disposizione, compresi i vari Nardi, Mazzei, Caricato e Pivesso non ancora perfettamente al meglio della condizione ottimale ma comunque abili ed arruolati per la causa.
Nelle fila del Valle Po, mister Cardia poteva contare sulla formazione tipo che si è esibita nelle più recenti uscite, con l’attaccante Isaia inizialmente tenuto in panchina.
La direzione dell’incontro era affidata a Samuele Camia della sezione di Nichelino, il terreno di gioco non appariva nelle migliori condizioni di agibilità e manutenzione, la cui superficie del manto erboso era caratterizzata da un’irregolare e diffusa disomogeneità in diverse parti del perimetro di gioco.
Il Valle Po indossava una divisa riproducente i colori sociali rosso blu, mentre l’Atletico riproponeva scaramanticamente la casacca bianco granata portafortuna.
Cronaca primo tempo.
La prima pericolosa azione offensiva capitava al Valle Po al 4′, quando una conclusione di sinistro di Motta da buona posizione terminava fuori di poco.
Due minuti dopo l’Atletico replicava con un tentativo dai 25 metri operato da Mazzei, il pallone calciato con effetto ad uscire terminava la sua traiettoria poco distante il palo alla sinistra di Iezzo.
Al 10′ era la volta di Mennitto che su un’assistenza di Rosso controllava la sfera ma sparava alto sulla traversa.
Al 13′ i locali si rendevano nuovamente insidiosi con una semi rovesciata acrobatica di Gaboardo da dentro l’area piccola che sorvolava di alcune spanne la trasversale.
Il primo quarto d’ora dell’incontro era caratterizzato da ritmi abbastanza sostenuti, con entrambe le contendenti alla ricerca del possesso di palla e del predominio territoriale.
Al 24′, l’equilibrio del risultato veniva spezzato da una pregevole segnatura di Pivesso: era lo stesso attaccante torinese ad impostare l’azione al limite dell’area, scaricando su Rosso propostosi in proiezione offensiva sull’out destro, lo stesso difensore rimetteva e restituiva il pallone con precisione e dosaggio sapienti verso il centro area dove il Pive era abile ad impattare e girare in porta con una semirovesciata sotto misura che veniva intercettata da Iezzo, il quale riusciva soltanto ad intercettare e deviare il pallone che terminava in rete, insaccandosi alla sua destra.
La reazione dei padroni di casa era logica prevedibile e così, al 31′, la squadra allenata da Cardia riusciva a riequilibrare le sorti dell’incontro: su un errato disimpegno commesso lungo il settore difensivo di sinistra, Gaboardo ne approfittava incuneandosi e penetrando velocemente in area di rigore dove ,da posizione defilata, lasciava partire una violenta conclusione terra-aria che non lasciava scampo a Nardi e che si insaccava sotto la traversa.
Tutto da rifare.
Al 41′, l’Atletico si riportava in vantaggio grazie ad una punizione congegnata e concertata alla meglio tra Caricato ed Oliveto: il nostro numero 10, dal settore laterale destro rispetto all’area di rigore avversaria, scambiava in appoggio a beneficio di Oliveto il quale faceva partire un sinistro a rientrare forte e preciso che si insaccava all’altezza del palo opposto a quello di tiro, con Iezzi vanamente proteso nel tentativo di intercettare e deviare il pallone.
L’Atletico si riportava così nuovamente in vantaggio quasi allo scadere della prima frazione di gioco che si concludeva con un brivido avvertito in piena area, causato da un pallonetto di Depetris, su assist smarcante diCalvetti, la cui parabola scavalcava Nardi leggermente fuori dai pali per poi oltrepassare di un niente al di là della traversa.
Cronaca secondo tempo.
Il principio del second half coincideva con l’inizio di una pioggia che si faceva sempre più intensa, insistente e consistente , che avrebbe accompagnato i giocatori per tutta la rimanente durata della partita: le nuvole che si erano addensate e preparate per tutto il primo pomeriggio fluttuando minacciose sul cielo della Valle Po, confermavano l’esattezza e ribadivano la notorietà della definizione di “pisciatoio del Piemonte” attribuita a questa particolare zona geografica.
Le ridotte condizioni di chiarore e lucentezza solare, con il cielo diventato plumbeo e scuro, consigliavano l’accensione dell’impianto di illuminazione artificiale.
Per annotare la prima conclusione in porta si doveva attendere il 57′,la girata centrale di Mennitto, sugli sviluppi di una mischia in area, trovava Iezzi pronto e ben piazzato ad abbrancare in presa.
Al 63′ Mancuso era provvidenziale ad anticipare di testa su Gerbaudo, pronto a raccogliere e deviare in rete, a pochi metri dalla linea di porta, un pallone spiovente e proveniente direttamente da calcio piazzato.
Al 66′ Mainardi, dopo aver sfruttato un rimpallo favorevole, non riusciva a capitalizzare e concretizzare una nitida occasione, calciando fuori sul fondo da ottima ed invitante posizione.
Tre minuti dopo, il Valle Po ristabiliva per la seconda volta la situazione di momentanea parità in maniera rocambolesca e fortuita: 69′, concitato batti e ribatti a colpi di rinvii di testa in area racconigese, il pallone terminava nei pressi del difensore Anselmo che, da poco dentro l’area e da posizione frontale, colpiva il pallone di destro, di collo pieno e di potenza, indirizzandolo alla sinistra della porta di Nardi vanamente proteso alla ricerca di una provvidenziale e decisiva deviazione.
Nuovamente tutto da rifare e risultato che tornava in discussione.
Al 71′, Caristo subentrava a Mennitto.
La partita diventava adesso una vera e propria battaglia di muscoli , di atletismo e di nervi, sotto una pioggia sempre più insistente e fastidiosa.
Al 73′, duro scontro al limite dell’area di rigore tra Iezzi in uscita e Mainardi alla ricerca di impadronirsi della sfera: ad avere la peggio era l’estremo difensore valligiano che comunque, dopo essere stato soccorso ed assistito dall’intervento del massaggiatore, riprendeva regolarmente il suo posto in condizioni di normale efficienza. Nella circostanza il nostro attaccante veniva giustamente ammonito per gioco pericoloso.
Nelle fasi finali e cruciali della partita, il Valle Po produceva il massimo sforzo alla ricerca dell’importante vittoria, l’Atletico cominciava a manifestare preoccupanti scricchiolii e scollamenti strutturali, facendo notevole fatica a contrastare ed arginare le folate offensive dei locali, allungandosi tra i vari reparti, con gli evanescenti attaccanti che non ricevevano più adeguati rifornimenti e la linea mediana schiacciata e compressa nella propria metà campo dalla continua pressione esercitata dagli avversari che sembravano avere in corpo e nella testa più energie e vitalità.
Il nostro portiere riusciva con alcuni interventi provvidenziali a mantenere in vita le residue speranze di uscire dal comunale di Sanfront almeno con un buon pareggio: così tra il 78′ ed il 79′ si ergeva a protagonista in altrettante occasioni da rete create dal Valle Po, respingendo in angolo i tentativi ravvicinati di De Matteis e Pistoi.
Il nostro estremo difensore non riusciva però ad evitare la capitolazione in occasione della rete del definitivo vantaggio rosso blu: 80′, Gerbaudo, dopo aver ricevuto un passaggio in area piccola, non adeguatamente pressato e fronteggiato dalla nostra difesa, controllava il pallone e lasciava partire un rasoterra che Nardi intercettava ma non riusciva a trattenere, tradito anche dall’erba viscida e fradicia.
Il vantaggio valligiano aveva un effetto mortifero per le nostre residue possibilità di tentare di rimediare parzialmente l’esito della partita.
Il finale regalava le ultime emozioni di giornata, con la doppia espulsione al 90′ che il direttore di gara Camia decretava nei confronti di Motta( rosso diretto per un proditorio fallo commesso ai danni di un nostro giocatore) e del mister Cardia, allontanato per reiterate e forse poco riguardose proteste nei confronti dell’uomo in giallo.
Negli ultimi concitati minuti di recupero concessi, ben 5, l’Atletico aveva a disposizione alcune punizioni dal limite che non venivano sfruttate a dovere per errori di imprecisione al momento dell’esecuzione.
Così, al 95′ il direttore di gara sanciva la fine delle ostilità ed il suo triplice fischio mandava tutti negli spogliatoi con stati d’animo diametralmente contrapposti.
Il punto del girone.
Le notizie del giorno riguardano la caduta delle prime due della classe e le contestuali affermazioni di tutte le antagoniste inseguitrici impegnate e coinvolte nella lotta play off. In particolare, parliamo della capolista San Sebastiano(53), uscita sconfitta nel posticipo serale disputato al Pochissimo di Fossano per mano di un sorprendente Murazzo.
Gli Highlander locali hanno prevalso aggiudicandosi il derby fratricida contro la più titolata e blasonata avversaria grazie alla doppietta del bomber Di Biase, cui non è stata sufficiente la segnatura di Bosio.
Nonostante la battuta d’arresto, l’Atletico(51) conserva la seconda posizione, mantenendo ancora un margine di 2 punti di vantaggio nei confronti della più immediata inseguitrice, il Sant’Albano(49).
La squadra orange-black del presidente Ravera regola in casa 3-0 lo SportRoero con le reti dei suoi migliori frombolieri, alias Brino, Unia e Raspo.
Alle sue spalle il Valle Po, il nostro carnefice domenicale, quarto a quota 47, incalzato dalla coppia Tre Valli e Boves, con 46 punti.
La formazione dei brasileiros si è imposta di stretta misura in trasferta sul campo della Roretese per 1-2, doppietta di Rodrigues e rete del solito Maffettone.
I Bovesani allenati da Calandra espugnano il campo del Ceva con un largo e netto 0-3, frutto delle segnature di Sidoli, Raimondi e Desmero.
Momentaneamente ai margini della zona play off ma ancora matematicamente in lizza per un piazzamento troviamo la rediviva Saviglianese(44) uscita vittoriosa dalla trasferta di Chiusa Pesio contro il Bisalta per 1-3, reti di Fiorito e doppietta di Rosso, Nasta per i locali.
A centro classifica troviamo il Murazzo salito a 40 punti , seguito dal Marene(38) e dal Ceva(36).
La squadra allenata da Pisano riesce a violare il campo del Canale per 1-2, con le reti di Trapani e Valerioti.
Scorrendo la graduatoria verso le zone paludose del limbo che separa salvezza e zona spareggi play out si incontrano in ordine sparso la Margaritese con 33( brutta sconfitta interna per mano della Stella Maris, 1-2 con doppietta di Bonino e rete di Viglione), la Roretese con 32, il Bisalta con 31, la Stella Maris con 20, lo SportRoero con 18 ed il fanalino di coda Canale con 15.
Le reti complessivamente segnate in questo 27° turno sono state in tutto 27, con una media di 3, 3 a partita.
Ben 5 le vittorie ottenute dalle squadre che viaggiavano fuori casa e 3 quelle conseguite da quelle che avevano il fattore campo a favore.
La classifica marcatori.
Grazie alla rete realizzata nel derby contro il Murazzo, Bosio si consola riprendendosi la leadership solitaria staccando di una lunghezza, 17 contro 16, il nostro Mennitto, rimasto con le cartucce bagnate nella trasferta contro il Valle Po.
Con la doppietta che ha permesso di stendere la capolista, Francesco Di Biase compie un bel balzo avanti, approdando al terzo posto con 15 segnature, scavalcando in un colpo solo Celeghini, Bertola e Giordano, rimasti fermi al semaforo rosso a quota 14.
A ridosso di questo terzetto, Pivesso aggancia Campanella a quota 13.
Tra i protagonisti di giornata, segnaliamo Bonino della Stella Maris, Rodrigues del Tre Valli , Gaboardo del Valle Po, Rosso della Saviglianese e lo stesso Di Biase del Murazzo, tutti autori di una doppietta a testa.
M.M.