Nella 20^ giornata di campionato del girone F l’Atletico si aggiudica il delicato ed importante scontro diretto contro la capolista San Sebastiano e si riprende il terzo posto in classifica.
La vittoria di misura ottenuta dai ragazzi allenati da Davide Nastasi, grazie ad un rigore trasformato da Mennitto nel primo tempo, ha permesso di rilanciarsi nelle posizioni di vertice della zona play off e di riportare un clima di serenità, di rinnovata consapevolezza e di ulteriore slancio motivazionale, dopo che nelle prime 4 giornate dall’inizio del girone di ritorno la squadra aveva incamerato altrettanti punti che avevano causato l’abbandono e la retrocessione dalla seconda posizione e consentito alle più immediate inseguitrici di effettuare il sorpasso in classifica, seppur momentaneo.
Gli effetti corroboranti, balsamici e benefici del bottino pieno conquistato hanno avuto una favorevole ripercussione ed una incidente ricaduta in termini di riposizionamento in classifica che, come abbiamo visto, è stata fino adesso caratterizzata da continui, imprevedibili, fluidi e settimanali cambiamenti ed alternanze di piazzamenti, direttamente proporzionali ai risultati che si sono verificati.
Pensiamo, in particolare, alla caduta verticale ed alla conseguente erosione del tesoretto del vantaggio che l’ancora attuale ma irriconoscibile e ridimensionata capolista San Sebastiano vantava dopo la prima giornata del girone di ritorno: ebbene, gli 8 punti che separavano la leader della classifica rispetto al Tre Valli, all’epoca secondo, erano ben 8, oggi si sono ridotti a soli 2 rispetto alla nuova antagonista Sant’Albano, conseguenza dei deficitari 5 punti ottenuti dai nero-arancioni dall’inizio del giro di boa.
Non solo: nonostante un percorso simile e discontinuo, anche l’Atletico è riuscito comunque a rosicchiare 5 punti rispetto alla vetta della classifica della prima giornata di ritorno, approfittando solo in parte e con notevole rammarico (Margaritese e Boves docet) del clamoroso rallentamento del ruolino di marcia che la squadra di mister Enrici sta tenendo ultimamente.
Con questo trend, sarebbe realistico ed opinabile prevedere che, continuando l’altalenante andamento che sta dominando il girone, nelle 10 giornate che mancano da qui alla fine della regular season, dovremmo e potremmo assistere a continui ribaltamenti, stravolgimenti e capovolgimenti di posizioni e, soltanto chi avrà la capacità di mantenere e stabilizzare un costante e regolare rendimento di gioco e di risultati, potrà avere maggiori possibilità di aggiudicarsi la vittoria finale.
Torniamo a noi, alla partita odierna del Trombetta.
Come scritto sopra, è bastato un rigore realizzato da Mennitto nella prima frazione di gioco a permettere alla nostra rappresentante di assicurarsi tre punti fondamentali, che, ci auguriamo, potrebbero e dovrebbero far fare il definitivo salto di qualità e costituire una significativa svolta per le sorti future, in funzione del ruolo da protagonisti da riassumere e continuare a recitare fino alla fine.
Non è stata una partita esaltante ed emozionante dal punto di vista del livello del gioco, della bellezza della cifra tecnica delle giocate e della purezza estetica, qualità che probabilmente non si potevano pretendere ed esigere considerando l’attuale, particolare, oggettivo stato di forma che stavano attraversando gli organici e gli effettivi delle due contendenti ed anche il peso, l’importanza e la delicatezza della posta in palio hanno influito come fattore psicologico.
Si è trattato, di conseguenza, di una sfida tecnicamente mediocre, agonisticamente energica ed intensa, sovente interrotta e spezzettata dai numerosi fischi arbitrali necessari a sanzionare le decine di falli tattici e di gioco commessi, diretta conseguenza del numero impreciso di palloni giocati.
Le occasioni da rete che le due squadre sono state in grado di creare sono state poche ed entrambi i portieri sono rimasti praticamente inoperosi e poco impegnati.
L’Atletico, nel secondo tempo, ha anche fallito l’opportunità del raddoppio e di una conseguente e più tranquilla gestione del risultato e dell’incontro, per la mancata trasformazione del secondo penalty di giornata che in questa circostanza Mennitto ha sciupato, facendoselo neutralizzare da Lucignani.
La capolista ha avuto una sola, vera occasione in tutti i 90 minuti, ma il navigato cecchino Celeghini ha incredibilmente mandato sopra la traversa a pochi metri dalla porta difesa dal rientrante Nardi.
Tutto sommato, nell’economia e nel complesso dell’intero incontro, l’Atletico si è fatto meglio preferire ed ha meritato la vittoria, per avere disputato una partita accorta, di spirito di sacrificio, di umiltà, di concentrazione e di applicazione, facendo registrare anche il significativo ottavo “clean sheet” stagionale.
Era molto importante portare a casa il risultato pieno, per rilanciarsi in classifica, per dare una risposta positiva dopo la delusione del brutto scivolone di Boves, per il prestigio di essere riusciti a battere la capolista, vendicando così la sconfitta dell’andata, per il risollevamento del morale del gruppo e delle sue fluttuanti ed oscillanti correnti psicologiche gravitazionali.
Per inaugurare una nuova, promettente primavera calcistico-sportiva, un nuovo periodo di luce, in perfetta coincidenza con l’equinozio astronomico della stagione che è iniziato proprio oggi domenica 20 marzo
Racconigi, 20 marzo’22, campo sportivo Trombetta, ore 14.30, 5^ giornata di ritorno.
Formazioni.
Atletico(4-1-3-2): Nardi 6,5; Schiraldi 6,5(65° Ansaldi, s.v.), Fraccon 6,5, Mancuso 6,5, Fanelli 6; Caricato 6,5; Oliveto 6 (67° Caristo,6), Mennitto 6,5, Mazzei 6; Mainardi 6,5 (89° Marku, s.v.), Pivesso 6,5 (77° Pagnotta,s.v.).
In panchina: Gallesio, Zizzo, Cauduro, Rosso.
Allenatore: Davide Nastasi, 6,5.
San Sebastiano(4-4-2): Lucignani; Gazzera (82° Bertaina), Armando, Biasiotti, Milano: Lamnaouar, Biondi De Oliveira, Bergese, Brizio (44° Maestrelli); Lingua(56° Bosio), Celeghini.
In panchina: Bersano, Cassine, Tomatis, Musetti, Sampò, Douza.
Allenatore: Davide Enrici.
Direttore di gara: Gabriele Framba, Torino, 6,5.
Tabellino.
Marcatori: 23′ Mennitto su rigore.
Ammoniti: Mainardi, Caristo, Celeghini.
Recupero: 3′ p.t., 5′ s.t.
Note: pomeriggio fresco e soleggiato, temperatura 13°, terreno di gioco in buone condizioni, spettatori circa un centinaio con numerosa rappresentanza fossanese.
Rispetto alla formazione mandata in campo nella recente, infausta uscita di una settimana addietro a Boves, mister Nastasi apportava diverse, importanti novità tecnico-tattiche nell’11 di partenza: il portiere Nardi, il difensore centrale Mancuso, il centrocampista Mennitto e l’attaccante Pivesso, ristabiliti e recuperati in condizioni di affidabile efficienza fisico-atletica, venivano riproposti e riprendevano il loro ruolo da titolari, mentre alcuni minuti prima del fischio d’inizio, Oliveto avvicendava Caristo, tenuto inizialmente in panca, assieme a Cauduro e Rosso; l’assetto della linea difensiva veniva schierato con il modulo a 4, con Fanelli riportato sulla linea della retroguardia.
Nella formazione capolista, il coach Enrici, sul fronte del reparto offensivo, dava spazio e fiducia all’attaccante Lingua, a segno domenica nella sconfitta interna 2-4 nel derby contro i Maghi, con il leader della classifica marcatori Bosio a disposizione ma partente dalla panchina.
La direzione dell’incontro veniva affidata a Gabriele Framba della sezione di Torino: l’Atletico scendeva in campo con la divisa bianco granata, mentre gli ospiti indossavano la casacca con i colori sociali nero-arancio.
Buona la cornice di pubblico presente sugli spalti del Trombetta, stimabile attorno al centinaio di spettatori, con numerosa rappresentanza fossanese.
Cronaca primo tempo.
La prima azione degna di nota scaturiva al 2° minuto di gioco quando, una punizione calciata da Caricato dal settore di sinistra, attraversava tutta l’area avversaria e terminava direttamente sul fondo senza che nessuno riuscisse ad intervenire.
Il San Seba replicava al 14° con una combinazione tra Lamnaouar e Celeghini ma l’assistenza in area a favore del numero 9 nero arancio veniva attentamente controllata dalla retroguardia racconigese.
Al 18°, una conclusione telefonata dai 25 metri di Mazzei veniva bloccata senza difficoltà da Lucignani.
Le spezzettate fasi iniziali dell’incontro erano caratterizzate da continue interruzioni arbitrali per sanzionare i ripetuti, scorretti interventi di gioco compiuti dai giocatori di entrambe le contendenti.
Così, al 23°, il direttore di gara Framba assegnava la massima punizione a favore dell’Atletico per uno scomposto contatto in area di Bergese ai danni di Pivesso.
Questa volta, sul dischetto, era Mennitto ad incaricarsi del tentativo di trasformazione dagli 11 metri: il nostro attaccante era freddo e lucido nella sua esecuzione spiazzante che si insaccava alla destra dell’estremo difensore avversario, mettendo a referto la sua personale dodicesima rete stagionale.
I tentativi di replica e di reazione della capolista erano sterili ed evanescenti, bloccati e neutralizzati dall’attento dispositivo difensivo rosso blu coordinato da capitan Fraccon e cementato dal ritorno in campo del pilastro Mancuso.
Era anzi la nostra formazione a proporsi ed avvicinarsi maggiormente in zona gol, quando al 40° Mainardi, entrato in area sul settore destro, innescato da una veloce azione in ripartenza, indirizzava un diagonale incrociato verso la porta nemica la cui traiettoria veniva intercettata e deviata in angolo dall’intervento in inspirata di un difensore avversario.
Al 44°, il claudicante numero 10 Brizio era costretto ad alzare bandiera bianca ed abbandonare partita e terreno di gioco a seguito di un risentimento per un colpo ricevuto su un ginocchio, al suo posto Enrici metteva in campo Maestrelli.
Durante i 3 minuti di recupero concessi, uno scentrato tentativo di esterno sinistro calciato dal limite dell’area ad opera di Milano terminava di molto alto sopra la traversa.
Cronaca secondo tempo.
Le squadre si ripresentavano sul terreno di gioco con gli stessi effettivi della prima frazione di gioco.
La prima conclusione si registrava al 51°, il tentativo di Meinardi dai 25 metri veniva assorbito da Lucignano senza particolari problemi.
Al 56°, mister Enrici si giocava la carta Bosio, attuale capo cannoniere del girone con 13 reti, che prendeva il posto di un evanescente Lingua.
Al 64°, si verificava l’episodio che avrebbe potuto permettere all’Atletico di raddoppiare e di gestire con maggiore tranquillità e sicurezza l’andamento dell’incontro.
Pivesso, nel tentativo di destreggiarsi ed accentrarsi in area dal settore di destra, veniva toccato da dietro da un intervento irregolare commesso da Armando, il signor Fromba, ben piazzato, non aveva nessuna esitazione ad assegnare il rigore.
Sul dischetto, si presentava nuovamente Mennitto, il cui tentativo di trasformazione questa volta risultava forte ma centrale così che Lucignano, rimasto fermo tra i pali, intuiva il calcio piazzato, si distendeva leggermente alla sua destra e bloccava la sfera.
Tra il 65° ed il 67°, Nastasi procedeva ad operare i primi avvicendamenti, richiamando in panchina Sasà Schiraldi, rimpiazzandolo con Ansaldi e sostituendo Oliveto con Caristo, con quest’ultimo ad agire dietro i due attaccanti rimasti in campo.
Al 75°, un’azione in avanscoperta di Fraccon, che si involava in progressione sulla fascia destra per poi favorire lo scatto in profondità di Pivesso, metteva in condizioni il nostro numero 9 di far partire una specie di tiro cross, da posizione decentrata, che attraversava tutto lo specchio della porta per poi spegnersi innocuamente dalla parte opposta.
Al 76°, una veloce e precisa combinazione al limite dell’area tra Caricato e Mennitto, permetteva a quest’ultimo di calciare a rete al volo di prima intenzione, la sua traiettoria a mezza altezza passava a mezzo metro dal palo alla destra della porta avversaria.
Al 77°, terzo cambio Atletico, con Pagnotta che rilevava Pivesso.
Al minuto 83, il San Sebastiano sprecava malamente l’unica, vera palla-gol di tutta la partita.
Dal limite dell’area, raccogliendo un rinvio della difesa racconigese, Maestrelli si coordinava e lasciava partire un insidioso rasoterra sul quale Nardi riusciva ad intercettare e respingere distendendosi alla sua destra, sulla sua ribattuta interveniva a ribadire sotto misura Celeghini che in spaccata riusciva ad impattare la sfera che, colpita troppo sotto ed in condizioni di precaria coordinazione, si impennava incredibilmente sopra la traversa e terminava sul fondo. Pericolo scampato!! Beffa evitata!!
Al minuto 89, quarta ed ultima sostituzione per l’Atletico, con l’ingresso in campo di Marku al posto di Mainardi.
Nei 5 minuti di recupero, la nostra squadra riusciva e controllare la situazione con autorità, autorevolezza, concentrazione e determinazione, senza correre ed imbattersi in pericolosi rischi e pericoli, rintuzzando e respingendo gli sterili tentativi offensivi prodotti dai giocatori fossanesi.
Il triplice fischio finale di Fromba decretava la fine delle ostilità: così, dopo aver battuto il Tre Valli giusto 2 settimane addietro, l’Atletico ritornava negli spogliatoi con un’altra probante ed importante vittoria, questa volta con lo scalpo della capolista ad impreziosire la collezione del suo palmares e con il ritorno nelle posizioni di vertice che contano.
Domenica prossima, nella trasferta contro lo Sportroero, la conquista del risultato pieno diventa un imperativo categorico, un obiettivo prioritario, per continuare ad essere primattori e protagonisti fino alla fine.
Il punto del girone.
L’ennesima battuta d’arresto della capolista San Sebastiano (40), che conferma la sua involuzione e la sua crisi di gioco e di risultati, permette al Sant’Albano(38) di portarsi a sole due lunghezze dalla leadership provvisoria.
Per i Saints allenati da Parola, anche loro nero arancioni, la trasferta roerina a Canale si è trasformata in un set tennistico, con il dilagante 1-6 finale firmato dal poker di Brino, esperto bomber neo 33enne( compleanno festeggiato giusto il 18 di questo mese, n.d.r.) e dalle reti di Vacchetta e Viale.
Al terzo posto, come sappiamo, si è riportato l’Atletico(35), tallonato dalla coppia Saviglianese-Tre Valli con 34.
La squadra allenata da Fontana ha regolato in casa lo Sportroero con il più classico dei risultati, 2-0 firmato da Berardo e Rosso, mentre i brasiliani di Del Vecchio, reduci dal passaggio infrasettimanale alle semifinali di Coppa Italia dilettanti, si sono fatti imporre il pareggio casalingo dal Boves, 1-1 siglato da Alves e Polizzotto.
Alle loro spalle, incalza il Valle Po(33), vittorioso tra le proprie mura del comunale di Sanfront per 3-1 contro l’Ama Brenta Ceva( doppietta di Berardo e Vincenti, Robaldo per gli ospiti.
Dietro i valligiani troviamo il Boves(30), che ha staccato il Marene(29), clamorosamente battuto in casa dalla Stella Maris per 0-2( Brazzo e Ricci).
Nel mare relativamente tranquillo delle zone di metà classifica, navigano Ama Brenta Ceva(27) ed un terzetto a quota 24 composto da Margaritese(sconfitta dalla Roretese per 2-0, Maffettone e Capocchia), Murazzo e Bisalta, che hanno pareggiato a reti inviolate l’incontro che le ha viste opposte.
Scendendo negli inferi della zona play out e retrocessione troviamo, in ordine di piazzamento, Roretese(22), Sportroero(17), Canale(15) e Stella Maris(13).
In questa 5^ giornata del girone di ritorno, le reti complessivamente messe a segno sono state in tutto 20, con una media di 2,5 a partita.
Le vittorie ottenute dalle squadre che giocavano in casa sono state 4, 2 le affermazioni fuori casa ed altrettanti sono stati i pareggi.
Atletico e Tre Valli guidano la classifica delle squadre con il maggior numero di reti realizzate, 43 (media 2,15 a partita), mentre Saviglianese e Roretese quella delle difese meno battute, 23( media 1,15).
Il Canale Calcio detiene contemporaneamente il doppio record di attacco più sterile(18) e di difesa più perforata(53).
La classifica marcatori.
Le posizioni relative al vertice della classifica parziale marcatori rimangono invariate, con la coppia composta da Bosio e Bertola rimasta bloccata a quota 13.
Il nostro Mennitto, con il rigore decisivo realizzato contro il San Sebastiano, affianca al secondo posto Campanella, entrambi con 12 segnature.
Peccato, perchè se il nostro numero 8 avesse trasformato anche il secondo rigore di giornata, sarebbe balzato in testa alla graduatoria, seppur in coabitazione.
Al terzo posto, distanziati a quota 10, troviamo Celeghini e Vico, tallonati da Giordano e De Biase con 9.
Indiscusso protagonista di giornata l’attaccante Brino del Sant’Albano, autore di un mirabolante poker contro il Canale.
E’ stata anche la singolare domenica celebrativa dei cognomi omonimi Berardo: Fabio (2 reti) del Valle Po e Marco(1 gol) della Saviglianese, entrambi a segno nelle rispettive partite.
Anche questa è una particolare componente del variegato e curioso mondo dell’umanità antropologica del calcio dilettantistico!!!!
M.M.