Racconigi, Stadio Trombetta, ore 14.30
Formazioni.
Atletico(4-4-2): Bisio 6; Canale 6 (87° Clari), Mancuso 6,5,Rollè 6,5,Rosso 6,5; Capone 6,5,Mutta 7,Akwasi 6,5,Vergnano 6,5; Trapani 5 ( 83° Mendola), Riscaldino 6.
A disposizione: Lamberti,Garello.
Allenatore: Bongiovanni,6.
Spartak San Damiano(4-4-2): Casini; Vercelli,Testolina,Bertero,Pop; Francesco Iachello(75° La Grotta),Filippo Iachello(87° Ferrari),Fraquelli,Remondino(66° Marino); Torra,Demaria.
A disposizione: Yeuillaz,Bianco,Puppione,Cheula,Boat,Durcan,
Allenatore: Vaccaneo.
Direttore di gara: Luca Petrosino della sezione di Collegno,6,5.
Tabellino.
Reti: 32° Remondino,56° Vergnano(rigore), 91° Torra.
Ammoniti: Akwasi, Capone,Pop,Filippo e Francesco Iachello,Demaria.
Recupero: 0 minuti p.t., 4 minuti s.t.
Note: pomeriggio di fresco gradevole, 19°, terreno di gioco in buone condizioni, spettatori circa 70 con numerosa rappresentanza di supporters provenienti da San Damiano.
Sprofondo bianco-rosso!!!
L’Atletico Racconigi non riesce più a vincere e da quando è iniziato il campionato incassa e colleziona la quarta sconfitta stagionale sulle sei partite fin qui disputate ( di cui ben 3 a domicilio,n.d.r.), non riuscendosi a schiodare dalla misera, attualmente fallimentare e deficitaria posizione di ultimo in classifica, in compagnia di Candiolo e Pro.Po.
La situazione già critica per la squadra di Bongio-Bordese rischia di aggravarsi ulteriormente, in prospettiva di un calendario proibitivo che nelle prossime 4 domeniche la vedrà messa di fronte rispettivamente contro Pinasca, Orbassano , S.C. San Pietro e Villarbasse, formazioni che stanno dimostrando di essere ben attrezzate per disputare un campionato competitivo e di livello elevato.
Anche oggi la sconfitta maturata contro una buona squadra come lo Spartak San Damiano( per giunta privo del suo bomber principe Porta, squalificato) è figlia degenere di una prestazione a fasi alterne, dove solo nel secondo tempo la squadra è riuscita ad emergere ed uscire fuori alla distanza, proponendosi con più intraprendenza,convinzione e maggiore dinamismo,dopo una prima frazione di gioco di supremazia territoriale e tattica esercitate da parte degli astigiani di mister Vaccaneo.
Lo psicodramma collettivo degli atleti racconigesi ha raggiunto il suo vertice e anche il suo vortice di pathos allorquando Trapani si faceva parare il rigore dal portiere avversario sul risultato momentaneo di 1-1, trasformazione che, quando mancavano una decina di minuti al termine del fischio finale, avrebbe potuto indirizzare la partita a nostro favore e finalmente regalare alla nostra squadra la gioia della prima vittoria stagionale.
Su questo episodio chiave e centrale della partita saremo più dettagliati e circostanziati nel commento della cronaca della partita.
Come dicevamo precedentemente, la prima frazione di gioco disputata dai nostri ragazzi è stata sotto tono, sotto traccia, con la squadra che appariva un po contratta e timorosa, muovendosi lungo il perimetro del campo con ritmi bassi,lenti e compassati e con poca aggressività ed intensità, con le consuete,risapute e strutturali difficoltà nella fase di impostazione del gioco e delle manovre.
Questa situazione veniva sfruttata dai nostri avversari che si disponevano bene in campo, occupando gli spazi in maniera funzionale ed efficace, accompagnando l’azione con buona circolazione di palla,dimostrando di avere acquisito un’identità di gioco e di squadra equilibrata e compatta, dove ognuno era in grado di svolgere il ruolo ed i compiti assegnati. Per buona parte dei primi 45 minuti di contesa, è stato lo Spartak a menare di più le danze e ad avere il pallino del gioco, anche se Bisio non è stato quasi mai chiamato ad effettuare parate importanti,difficili e degne di rilievo.
Da questo quadro, ne derivava quindi un Atletico con poche idee e credibili varianti di gioco,scarsi sbocchi offensivi( Trapani ed in parte anche Riscaldino inefficaci, evanescenti e praticamente non pervenuti….).
A parziale giustificazione della situazione in cui la squadra si sta venendo a trovare, la scia interminabile di numerosi infortuni ai danni di giocatori importanti dello scacchiere bianco rosso ( Pisano, ormai definitivamente out per l’intera stagione e forse carriera, Pelissero,Clari,Fanelli,Grasso…).
Nella fattispecie, oggi era anche assente lo squalificato Ferrantelli, motivo per cui Bongio si è ritrovato ad allestire l’ennesima sesta formazione diversa su altrettante partite giocate.
Veniamo alla partita, con la solita introduzione ambientale e scenografica.
Le squadre scendevano in campo agli ordini del signor Luca Petrosino della sezione di Collegno in una domenica pomeriggio con temperatura gradevole(19°), su un terreno di gioco in buone condizioni e davanti ad una cornice di pubblico arricchita ed implementata dalla numerosa e composita presenza di aficionados sandamianesi giunti al Trombetta per sostenere i propri beniamini.
Entrambe le formazioni presentavano lo stesso modulo tattico(4-4-2), schema che il nostro allenatore ri-adottava dopo la parentesi e l’esperimento fallimentare di Capone dietro le punte esibito nella trasferta di Villar Perosa di una settimana addietro.
Il giovane biondino Mutta ( alla fine uno dei migliori in campo per impegno e determinazione) rilevava lo squalificato Ferrantelli, Gyimah Akwasi veniva schierato nuovamente titolare,mentre Rosso indossava la fascia di capitano.
Atletico che si presentava in campo rispolverando e riesumando una delle divise storiche e tradizionali dei suoi campionati precedenti fatti di imprese importanti( maglia bianca con strisce orizzontali rosse,n.d.r.), mentre gli astigiani si proponevano con la loro casacca riproducente i societari colori rosso blu verticali e con l’illustre e pesante assenza per squalifica del suo elemento più rappresentativo, il bomber Porta, anche lui appiedato in settimana dal G.S.
Cronaca primo tempo.
Il primo episodio significativo si registrava al 6° minuto, protagonista il portiere Casini che non tratteneva un pallone in uscita aerea su un cross di Capone ma che riusciva prontamente a recuperare in due tempi, evitando conseguenze pericolose per la sua porta.
Al 20° Riscaldino provava calciando di collo destro dalla media distanza, parabola a scendere centrale assorbita dal portiere avversario.
Al 26°, prima ,nitida occasione da rete per l’Atletico: Riscaldino scattava sul filo del fuorigioco eludendo la marcatura dei sui oppositori, entrava in area di rigore dal settore di destra ma la sua conclusione di destro a mezza altezza ad incrociare veniva intercettata e respinta da Casini a mano aperta con un balzo prodigioso ed efficace per prontezza di riflessi.
Così al minuto 32, dopo avere esercitato una certa supremazia territoriale senza comunque impensierire seriamente la nostra porta e la nostra munita ed attenta difesa, lo Spartak riusciva a portarsi in vantaggio: delizioso passaggio filtrante ad opera di Albi Torra, pallone che raggiungeva Remondino sul settore sinistro della nostra area, sistema di marcatura praticamente molto allentato e non efficacemente applicato e pronta conclusione chirurgica rasoterra di destro del numero 10 che spiazzava Bisio in uscita che si insaccava sfilando vicino al palo sinistro della nostra porta.
Una vera e propria doccia fredda sulla nostra squadra e concreta capitalizzazione degli astigiani , abili e cinici a sfruttare la prima palla gol loro capitata fino a quel momento.
Non succedeva più nulla di particolarmente degno di nota, primo tempo che si chiudeva con il sostanziale meritato vantaggio ospite anche se non pienamente netto ed evidente dove, nelle circostanze, ai meriti dei nostri avversari facevano da contraltare i demeriti racconigesi contenuti in un primo tempo giocato ed affrontato non all’altezza della situazione e che vi avevamo descritto ad inizio di articolo.
Cronaca secondo tempo.
Fin dalle prime battute della ripresa, a differenza dei primi 45 di gioco, l’Atletico appariva più deciso e spigliato, più dinamico e propositivo, comunque dotato di maggiore forza di volontà, di motivazione e di determinazione agonistica, evidentemente ben catechizzato ed incoraggiato negli spogliatoi dal proprio allenatore.
Al 49°, prima conclusione indirizzata verso la porta avversaria ad opera di Gyimah Akwasi, tiro telefonato e centrale dai 25 metri, facile per Casini.
Al 56°, al culmine di un insistita azione partita dal settore destro del fondo campo, Capone veniva affrontato ed atterrato da un intervento di Pop giudicato scorretto e sanzionabile con la massima punizione da parte del signor Petrosino che non aveva esitazioni ad indicare il dischetto di rigore; pacate ma decise le proteste e le rimostranze da parte dello stesso giocatore e capitano numero 3.
Tentativo di trasformazione affidato allo specialista “Ice men” Vergnano, rincorsa dal limite e piatto sinistro preciso,impeccabile e spiazzante che si insaccava all’incrocio dei pali alla destra di Casini: per il nostro numero 8 era l’undicesimo penalty consecutivo realizzato su altrettante esecuzioni da quando è diventato ad certo punto della stagione scorsa il rigorista ufficiale dell’Atletico.
Partita che ritornava su una situazione di equilibrio, molto importante per la nostra squadra averla ottenuta in apertura di seconda parte, con tanto tempo ancora a disposizione per ribaltare addirittura il punteggio e riuscire finalmente ad aggiudicarsi la prima, sospirata vittoria stagionale.
Al 62°, il rigenerato Atletico( nello spirito e nei muscoli) si rendeva pericoloso con un colpo di testa di Trapani che riusciva a liberarsi dalla marcatura avversaria e da buona posizione e da distanza ravvicinata spizzava e piazzava angolato un lungo traversone dalla parte opposta di Riscaldino, Casini non si lasciava sorprendere e riusciva a neutralizzare il pericolo.
Al 64° era ancora Gyimah a provare dalla distanza con lo stesso blando esito dei precedenti tentativi indirizzati verso la porta avversaria.
Due minuti dopo, la palla gol del vantaggio racconigese capitava sul destro di Riscaldino che a pochi metri dalla linea di porta si vedeva murare e ribattere dall’opposizione di un avversario la sua conclusione da distanza ravvicinata.
Replicava al minuto 68 lo Spartak con un calcio di punizione dalla distanza battuto da Vercelli ben assorbito da Bisio.
Al minuto 74 risultava più pericolosa ed insidiosa una conclusione di sinistro ad opera del solito Torra che terminava non molto distante dall’incrocio dei pali della nostra porta.
Al minuto 81 era nuovamente lo stesso attaccante numero 9 che approfittava di un’uscita a vuoto di Bisio, direttamente da angolo battuto dal neo entrato La Grotta, ma il suo colpo di testa si impennava alto sulla trasversale.
Al minuto 82 si verificava e si recitava la scena madre della partita, il “momiento escenico por los audiencia” che non ti aspetti, la fenomenologia del manuale del calcio applicato alla comportamentistica antropologica del protagonismo individuale ed egocentrico.
L’arbitro assegnava il secondo rigore di giornata a favore della nostra squadra, causato nella circostanza da Bertero che in area intercettava con un braccio un cross di Capone, intervento giudicato meritevole di sanzione dagli 11 metri; tutti ci aspettavamo, ovviamente, che del tentativo di trasformazione si fosse incaricato nuovamente il rigorista ufficiale, lo specialista Vergnano.
Accadeva invece che Trapani, nei secondi precedenti l’esecuzione, chiedesse allo stesso compagno numero 8 la cessione del pallone per l’auto attribuzione del penalty, nonostante dalla panchina si gridasse e ribadisse chiaramente la conferma del nome del giocatore designato per l’incarico di calciare il rigore.
Alla fine, dopo la desistenza e la rinuncia del compagno,era lo stesso Trapani a depositare sul dischetto, retrocedere per prendere un’adeguata rincorsa ed effettuare la battuta, il tiro indirizzato alla sinistra di Casini veniva intuito ed intercettato dal giovane portiere astigiano che si distendeva in tuffo per respingere il pallone sulla cui ribattuta si avventava nuovamente il nostro attaccante che in scivolata mandava fuori !!!!
Nei secondi successivi al clamoroso errore dal dischetto, un “dirigente” della squadra, in preda alla rabbia ed alla delusione del mancato rigore realizzato, avrebbe inveito nei confronti dell’attaccante reprobo profferendo una serie di contumelie e di apprezzamenti non molto graditi dal diretto destinatario interessato che così reagiva scompostamente ed impulsivamente abbandonando il campo ed i compagni per recarsi direttamente negli spogliatoi.
Su questo deprecabile “ammutinamento del Bounty” inscenato e messo in atto dal centravanti, a fine partita la quasi totalità dei compagni ma anche dei dirigenti e dello staff tecnico si ritrovavano d’accordo e sulla stessa lunghezza d’onda nello stigmatizzare e censurare il comportamento del loro attaccante che sarebbe dovuto rimanere in campo fino alla fine, anzi , cercando di assicurare un suo maggiore contributo per provare a rimediare al grave insuccesso personale dal dischetto.
Preso atto dell’auto esclusione del giocatore che nel giro di pochi minuti si faceva la doccia, si rivestiva per poi abbandonare l’impianto di gioco, Bongio mandava in campo Tony Mendola che si stava già “riscaldando” per il suo ingresso sul rettangolo di gioco ( 83°).
Al minuto 87 Fabio Clari prendeva il posto di Canale, con inversione di fascia laterale di Rosso sul versante di sinistra.
L’esito del match veniva deciso nei 4 minuti di recupero contabilizzati dal direttore di gara.
Proprio al 90° Riscaldino provava un’improbabile e spettacolare semi rovesciata all’interno dell’area piccola, pallone colpito male che terminava sul fondo.
Sul successivo capovolgimento di fronte in contropiede, lo Spartak chiudeva implacabilmente partita e risultato:91°, Demaria riusciva a lavorare un pallone sull’out di sinistra riuscendo a destreggiarsi in velocità tra alcuni avversari, metteva al centro un invitante traversone sul quale era puntuale come un rapace Albi Torra che deviava in rete, trafiggendo inesorabilmente il povero Bisio con un preciso destro rasoterra , Atletico sotterrato!
L’unico, ultimo disperato tentativo dell’Atletico prima del fischio finale consisteva in un cross in area che veniva mancato di testa da Mendola e deviato in rete palesemente con la mano destra da Riscaldino; nella circostanza, sembra che l’arbitro abbia invalidato la segnatura avendo rilevato la posizione di off side del nostro numero 11 piuttosto che il furbastro e fraudolento colpo proibito del nostro giocatore!
L’ultimo giro di lancetta si chiudeva con una punizione decentrata dal limite di Demaria che sorvolava alta sulla traversa.
Triplice fischio di Petrosino e tutti negli spogliatoi con stati d’animo completamente contrapposti.
Cosa dire ed aggiungere ancora a chiusura di commento!?
Ovviamente, fuori dagli spogliatoi, al termine della partita, le considerazioni, le sensazioni e le valutazioni espresse da dirigenti,tecnici e giocatori dell’Atletico ( al di là della qualità e del livello del gioco, delle risapute difficoltà oggettive contingenti, del momento critico che sta attraversando la squadra con i risultati negativi che sappiamo), erano quasi tutte concentrate sull’episodio del rigore, determinante ai fini dell’esito della partita.
Si cercava di ricostruire le fasi dell’accaduto, cercando di capire la dinamica dei fatti che avevano portato alla responsabilità che si era assunto arbitrariamente l’attaccante Trapani senza il necessario e favorevole via libera e consenso da parte dei responsabili della panchina, senza per questo nulla voler togliere alle potenziali qualità del giocatore, nel tentativo di cercare a tutti i costi il capro espiatorio di turno da immolare!!
In un momento cruciale della partita e delle sorti future della stagione, il senso logico avrebbe voluto che fosse stato nuovamente Vergnano ad incaricarsi del tentativo di trasformazione, considerando la sua striscia positiva che dura dallo scorso campionato e la sua freddezza e precisione dal dischetto di rigore.
Evidentemente Trapani si “sentiva” pronto per assumersi il peso e la responsabilità del gesto che avrebbe compiuto nei secondi successivi, dopo aver chiesto al compagno numero 8 la cessione e la concessione del pallone.
Destino che sarebbe dovuta andare così, un’altra domenica da archiviare mestamente, un’altra settimana di sedute di allenamenti dove le aspettative ed i buoni propositi della vigilia, di un riscatto e di una rivalsa del gruppo per ottenere la prima vittoria stagionale sono nuovamente, tristemente naufragati.
Certo che il morale e le condizioni psicologiche in cui la squadra è precipitata, direttamente collegate e brutalmente rappresentate dall’ultimo posto in classifica con soli 2 punti in 6 partite, proiettano la squadra verso il dovere ulteriore di compiere uno sforzo ancora maggiore e di profondere più energie fisiche e mentali per ritentare di uscire fuori da una situazione molto delicata che rischia di implodere se i risultati dovessero continuare ad essere così negativi e contrari.
In questa direzione l’intero gruppo è chiamato a rimanere compatto ed unito, senza farsi prendere da paure angoscianti e deprimenti, solo con il lavoro e l’applicazione costanti, accompagnati anche da una buona dose di sorte favorevole, ci si può risollevare da questa situazione imprevista ed imprevedibile.
Certo, il calendario di impegni previsto dalle prossime 4 partite non è per niente favorevole e non inviterebbe ad indurre previsioni ottimistiche( vedi inizio articolo), ma proprio affrontando avversarie che sulla carta sembrano attualmente proibitive che la squadra deve ritrovare nuovi e stimolanti impulsi per dimostrare che non è inferiore e debole così come la classifica lascerebbe intendere.
Ad inizio settimana, tra lunedì e martedì, per concludere, verrà esaminato il “caso” Trapani, verso il quale la società si riserverebbe di valutare se adottare provvedimenti disciplinari per il comportamento che il giocatore ha tenuto nei momenti successivi al calcio di rigore da lui fallito e che abbiamo cercato di descrivere.
Mentre scriviamo, in queste ultime ore abbiamo appurato come tra le due parti, tra le due componenti , non ci sia stato ancora un atteso chiarimento o un “regolamento di conti” chiarificatore (positivo o negativo che possa essere,n.d.r.), staremo a vedere se le eventuali,doverose “scuse” da parte del giocatore verranno o no presentate, anche se a tempo scaduto, magari a mente fredda e serena.
Per il bene dell’Atletico.
Il punto del girone.
Il Villar Perosa( 16 punti) mantiene la leadership della classifica riuscendo nei minuti finali a rimontare lo 0-2 che stava clamorosamente maturando al “Gaetano Scirea”per mano dell’ottimo Bricherasio che conduceva la partita grazie alle reti di Rivoiro e Aguirre; ci ha pensato il solito Dalla Costa con la doppietta siglata verso la fine della partita ad evitare la sconfitta e mantenere la testa solitaria della classifica e l’imbattibilità stagionale.
Dietro comunque incalza il sorprendente Villarbasse distanziato di un solo punto(15)che ha prepotentemente espugnato il campo del Candiolo con un inequivocabile 0-4(tripletta di Rebuffi e rete di Pignataro).
Lo Spartak, con i 3 punti conquistati al Trombetta insegue solitario a quota 13, mentre ad 11 troviamo un’altra variabile impazzita del girone,lo Sporting San Pietro che ha strapazzato fuori casa il San Secondo con un netto 0-4(Germain, Di Vincenzo,Cupo e Milidoni).
Con 10 punti troviamo il lanciatissino Garino(5-2 contro l’Orbassano, con doppietta di Polonio, Serrao,Jarre e Greco Ferlisi per i rossoblu e il solito Tozzi e Ingrao per gli ospiti), lo stesso Orbassano, il Perosa( 2-3 in casa del Canale 2000, merito di Mirimin,Vicino e Giannone) e il Villastellone, mirabolante e scoppiettante 2-2 in casa contro il Pinasca, nostro prossimo avversario(Novara e Foresto per i giallo blu e l’intramontabile Beppe Gioia e Paul”il Polpo” Inzitari per gli azzurri della Val Chisone).
Lo stesso Pinasca,con 9 punti, si trova a navigare in posizioni di media classifica, con alle spalle il Bricherasio(8); Scendendo verso la hot zone play out, a quota 5 si collocano il Pralormo( 2-1 in rimonta contro i derelitti cugini del Pro.Po, rete del vantaggio iniziale di Rolfo rimontata grazie a Geraci e ad un’autorete) e il San Secondo, a 3 punti rimane il Canale 2000, chiudono i fanalini di coda Atletico, Pro.Po. e Candiolo con 2.
Ancora un’altra domenica prolifica di reti , ben 34, con una media di 4.25 a partita.
Nella classifica marcatori, tenta la fuga Jacopo Tozzi giunto a quota 9, seguito da Gioia e Dalla Costa con 6, Porta e Rivoiro con 5, Zanin,Martin,Rabuffi e Lagdzins con 4.
M.M.