Prima Categoria Girone E, 6^ giornata di andata, 14-10-18: Atletico Racconigi-Pinasca 2-3

Formazioni.

Atletico( 4-4-2): Grasso; Lavezzo( 62° Rosso),Rollè,Pisano,Garello; Cagliero,Gala( 56° Russo e dal  62°Mercadante),Vergnano,Cattaapan(75° Nesci); Di Prima,Mendola.

In panchina: Bisio,Pellissero,Ferrantelli,Tifni.

Allenatore:Bongiovanni,6.

Pinasca(4-4-2): Salusso; Lerda,Pascal,Issoglio,Aglì( 46° Gardiol); Daviero(46°Tuninetti),Clemente(46°Guglielmet),Montanari,Korri; Sanmartino(56° Montiglio), Bobba.

In panchina: Maglio,Dell’Anno, Demin,Fazzolari.

Allenatore: Boggian,6,5.

Direttore di gara: Riccardo Garberiglio della sezione di Asti, 5,5.

Tabellino partita.
Marcatori: 15° Mendola,32° Montanari (rigore),40° Di Prima (rigore),55° Sanmartino,73° Bobba.

Ammoniti: Cattapan,Di Prima,Nesci,Pascal,Issoglio.

Espulsi:  87° Mario Bongio, assistente di linea dell’Atletico per reiterate proteste nei confronti del Direttore di gara.

Recupero: primo tempo 2 minuti, secondo tempo 4 minuti.

Note: pomeriggio di fresco gradevole, 20 gradi, terreno di gioco in ottime condizioni, spettatori circa 80 con discreta ed anche avvenente  rappresentanza da Pinasca.

Quarta sconfitta consecutiva per l’Atletico, ancora 3 reti incassate( 18 in totale in sei giornate), a due punti dalla zona play out e soprattutto distanze e distacchi dalle prime posizioni che si stanno ulteriormente dilatando ed allungando. Sprofondo rosso!!! Anzi, bianco-rosso come i colori della maglia indossata oggi.

Sono queste le cifre e i dati statistici   che  impietosamente, inesorabilmente ed inconfutabilmente  fotografano, descrivono e confermano  una situazione di crisi di risultati e in parte anche  di gioco in cui è precipitata   la compagine di mister Bongio  e dalla quale  si  non riesce  inspiegabilmente a tirarsi fuori, come prigioniera  impotente di una specie di incubo o di malefico sortilegio.

Anche oggi contro il Pinasca, la squadra aveva chiuso il primo tempo in vantaggio per 2-1 ma non è stata in grado di gestire con tranquillità,lucidità,equilibrio,raziocinio  e lungimiranza la rimanente parte di gara, dove è stata nuovamente vittima dei soliti tentennamenti difensivi, della mancanza di uno spirito di gruppo, delle risapute deficienze strutturali e fisiologiche,  alla fine anche della paura di vincere,complici anche un evidente cedimento psico-fisico e la mancanza di determinazione,  di carattere e di personalità, qualità che la nostra formazione sembra aver smarrito per strada… o meglio, sui campi di gioco!!

Mettiamoci anche la sfiga, la malasuerte che accompagnano,acuiscono ed estremizzano i problemi e che anche oggi si sono regolarmente materializzate: Ferrantelli( migliore in campo domenica scorsa contro il Perosa) che durante il riscaldamento è costretto a fermarsi per il riacutizzarsi di un risentimento muscolare ad un adduttore della coscia destra( Gala mandato quindi in campo al suo posto, non ancora al meglio della forma e della tenuta fisica dopo due settimane dall’intervento al setto nasale,n.d.r,); Pellissero e Russo costretti in panchina per importanti problemi fisici; con tre diciottenni in panchina, Tifni ed i neo aggregati in settimana Nesci ed Alemanno, sui quali ancora non si può fare totale affidamento per logici motivi tecnico-tattici di gioventù acerba.

Insomma un quadro estemporaneo e contingente  dell’organico che anche oggi ha influito sulle scelte del nostro tecnico e sullo svolgimento della partita, lungi da noi il misero tentativo di voler accampare giustificazioni e compensazioni che lascerebbero il tempo che trovano!!

Quando si incassa la quarta sconfitta consecutiva in appena sei giornate dall’inizio del campionato, quando si subiscono 18 reti alla media di 3 a partita, quando non vinci neanche in casa  anche quando segni 2 reti e passi due volte  in vantaggio, qualcosa che non funziona nei meccanismi di gioco e nella testa e nella capacità di concentrazione  dei  singoli giocatori e quindi dell’intero gruppo deve esserci per forza.

Il problema, come amaramente discusso oggi al termine della partita, mentre i giocatori del Pinasca facevano giustamente festa e baldoria negli spogliatoi,è che da quasi un mese, ad inizio di ogni settimana di allenamenti,tecnico e giocatori, dopo aver accuratamente analizzato cause e conseguenze della disastrata e preoccupante  situazione che progressivamente si stava delineando, si sono sempre rinfrancati dal punto di vista dell’intensità e dell’impegno messi nella preparazione fisica e tecnica, ripromettendosi di ritrovare riscatto e forza morale  domenica dopo domenica, per risalire la china della classifica e rialzare la testa ed il livello della propria dignità e gratificazione sportiva.

Ma tutti questi pronunciamenti di buoni intenti e di propositi di rilancio e  di riscatto si sono miseramente infranti e sono stati puntualmente vanificati e mortificati dal responso del campo, dai risultati, o meglio, dai non risultati conseguiti e riportati!!

Fuori dagli spogliatoi ormai abbandonati da tutti,le espressioni delle facce affrante e disarmanti, somiglianti al crollo di una diga, quasi di rassegnazione e di impotenza calcistica  ma anche di grande delusione che  si leggevano sui volti degli ultimi highlander  rimasti,tristi,solitary e final Bordese,Bongio,Tony,Francy e Luca Rollè( cioè quelli che già dall’estate scorsa, a vario titolo, avevano lavorato e contribuito alla realizzazione di un nuovo progetto Atletico,n.d.r.) erano sintomatiche del particolare momento ,anche a livello emotivo, che l’entourage e l’ambiente dell’Atletico stanno vivendo, una situazione davvero  inimmaginabile ed impensabile che neanche i più pessimisti , menagrami o gufatori di turno potevano prevedere e presagire.

Bongio, in collaborazione con il vice Glorioso( a proposito, il pagamento della cena non era per il suo compleanno ma per una scommessa persa con Bordese,n.d.r.) le ha provate quasi tutte, limitatamente e compatibilmente con il materiale a disposizione: cambio di modulo( dal 4-2-3-1 al 4-4-2,n.d.r.),rotazioni varie , utilizzo e turn over di quasi tutti i giocatori,ridistribuzione di ruoli e  di posizioni da mantenere in campo.

La situazione, dopo la sconfitta odierna, invita e suggerisce adesso di mantenere la calma,  di riordinare le idee,  di valutare ulteriori alternative e possibilità di gioco,chiedendo principalmente ai singoli giocatori come loro intendono tirarsi fuori dalla deprecabile empasse,dal vortice della spirale dei risultati negativi e del gioco fin qui espresso, quasi che ci viene in mente di parafrasare il titolo di un film cult della nostra cinematografia,” L’allenatore nel pallone”, con il mitico Lino Banfi nei panni del direttore tecnico della Longobarda Oronzo Canà, matricola della serie A ed il suo famoso  e rivoluzionario 5-5-5, metodo a cazzo dove ognuno gioca come e  dove gli pare!!!! Con una differenza: all’Atletico manca un Aristoteles della situazione in grado di invertire la rotta.

La trasferta di domenica prossima in casa di un agguerrito Pralormo assume quasi le caratteristiche da ultima spiaggia, da ultima possibilità per evitare il collasso, lo smottamento,di perdere ulteriori posizioni in classifica, di ridimensionare tristemente e con notevole anticipo progetti e ambizioni,di scivolare nel limbo-rock delle sabbie mobili della zona play out e, soprattutto,di ripartire quasi da zero per ridare all’Atletico la credibilità e le  aspettative che i sostenitori e gli aficionados giustamente pretendono( oggi accorsi  numerosi al Trombetta con  tanti ragazzini delle squadre giovanili) e rilanciare il valore della squadra nell’economia dei rapporti di forza e di competitività con tutte le antagoniste del girone E.
Da domenica prossima chi crede ancora alle sorti del campionato e dell’Atletico deve tirare fuori gli attributi, deve combattere, deve superare gli ostacoli, deve dare il proprio contributo alla causa come finora non ha fatto o  non è riuscito a fare adeguatamente.

Ritorniamo alla partita di oggi.

Entrambe le squadre erano reduci da una sconfitta( Pinasca inopinatamente in casa contro l’Aurora Orbassano, l’Atletico mazziato  a Perosa Argentina) e avevano quindi in animo  propositi di immediato riscatto.

Nelle nostre fila, come detto all’inizio, Bongio ha dovuto forzatamente schierare l’ennesima formazione rivista e corretta a seguito di alcune importanti defezioni: ha dovuto rinunciare a Ferrantelli a pochi minuti dal fischio d’inizio, sostituendolo con il rientrante Marco Gala, con gli infortunati Russo e Pellissero tenuti in panchina ed ancora alle prese con  fastidiosi problemi muscolari e traumatologici, con i diciottenni Tifni,Nesci e Alemanno convocati per l’emergenza e per le necessità attuali.

Pinasca invece con la formazione tipo, con tutti gli effettivi a disposizione, anche se nel secondo tempo il tecnico Boggian ha provveduto a cambiare  e rivoluzionare la formazione, sostituendo  di colpo tre giocatori, tra cui Gardiol che si rivelerà tra i più decisivi per l’aggiudicazione finale dell’intera posta in palio che consentiranno alla formazione della Val Chisone di mantenere la seconda posizione in classifica, alle spalle dell’inarrestabile Villlar Perosa( 6 vittorie su 6).

Atletico che, quindi, si schierava con Grasso tra i pali, linea difensiva composta da Lavezzo e Garello esterni e Rollè e Pisano coppia centrale,

Cagliero e Cattapan larghi sulla linea mediana e Gala e Vergnano centrali, Di Prima mezzapunta e Mendola terminale avanzato sulla linea offensiva d’attacco.

Identico anche il modulo della squadra di mister Boggian.

Prima occasione per l’Atletico al 5°, Cagliero lavorava un pallone al limite dell’area, lato destro,aggirava un avversario ma concludeva malamente di sinistro,con pallone che si spegneva abbondantemente fuori.

Replicava il Pinasca al 13° minuto con una combinazione su punizione dai 25 metri, Korri appoggiava per Bobba, sventola di destro che sorvolava la traversa.

Ma al secondo affondo in area avversaria , la nostra squadra passava in vantaggio: ancora Cagliero in evidenza,  pregevole passaggio smarcante in area per Mendola che controllava la sfera all’interno dell’area piccola e di sinistro trafiggeva da pochi metri il portiere Salasso.

Esultanza di tutti i giocatori  e capannello festante davanti la panchina, partita che si sbloccava ed incanalava con il verso giusto e la direzione sperata alla vigilia.

Al 20°, una punizione da posizione centrale di Di Prima veniva deviata in angolo dalla barriera.

L’Atletico cercava  di controllare e gestire la partita senza correre troppi affanni ed andare troppo in sofferenza, con gli uomini del centrocampo impegnati a contrastare e schermare le azioni avversarie e tentare di ripartire sfruttando la straordinaria  velocità,la profondità e la capacità di superare l’avversario da parte del crazy horse Cagliero.

Ma al 32° la partita ritornava in parità grazie ad un  rigore trasformato con esecuzione da manuale da parte di Montanari e concesso da un altalenante ed indeciso signor Garberiglio di Asti che sanzionava giustamente un evidente quanto inutile spinta di Pisano a centro area ai danni del centravanti-boa Bobba.

Da un calciatore di navigata esperienza come il Geometra davvero uno stupido quanto plateale e vistoso intervento, più da sprovveduti ed ingenui che non da smaliziati e scafati come lui.

Tutto da rifare per gli uomini di Bongio che cercavano di reagire alla rete del pareggio con alcuni tentativi ad opera  di Gala e Cagliero, con quest’ultimo che si vedeva respingere  da Salasso in uscita una conclusione di sinistro calciata da circa 10 metri dalla porta avversaria.
Dall’altra parte era Korri al 34° ad impegnare severamente Grasso costretto a distendersi sulla propria destra per deviare in angolo l’insidioso tiro del numero 10 avversario.

Le due azioni precedenti erano il preludio al nuovo vantaggio racconigese che si concretizzava al 40° minuto  grazie ad un altro penalty assegnato dal direttore di gara per un atterramento in area di Issoglio ai danni di Di Prima, appena entrato in area, lato sinistro della porta: lo stesso giocatore numero 9 si incaricava della trasformazione, esecuzione esemplare a spiazzare Salusso.

Sulla susseguente palla al centro collocata  sul cerchio di centrocampo, Bubba cercava di sorprendere Grasso, calciando direttamente verso la nostra porta, facile il controllo del nostro estremo difensore.

Minuti finali con i due numeri 10 in evidenza: prima Korri , dopo aver superato due avversari, dal limite dell’area si accentrava e lasciava partire un’insidioso rasoterra che terminava fuori di poco, successivamente Mendola spediva alto di poco un tentativo  di drop piazzato su una  punizione  battuta da notevole distanza. Fine primo tempo.
Al fischio d’inizio della seconda frazione di gioco, come detto n precedenza,Boggian operava un triplice e simultaneo avvicendamento( vedi tabellino partita,n.d.r.), ne beneficiava così soprattutto lo scorrimento del gioco e delle azioni con le fluidificazioni e le proposizioni di Gardiol in fase di spinta e di spina sulla fascia destra di competenza.

Al 49° prima occasione della ripresa per il Pinasca con una punizione battuta dallo specialista Montanari che terminava sul fondo.
Al 55° , gli ospiti oggi  in maglia rossa passavano in vantaggio: azione in velocità ed in ripartenza di Lerda sulla fascia destra, nessuno del blocco difensivo si staccava per contrastare la proiezione del numero 2 avversario, traversone dall’out destro a tagliare la mal piazzata difesa racconigese, Sanmartino, smarcato e bene appostato a sfruttare la favorevole opportunità,
riceveva e piazzava di destro una conclusione che si insaccava sotto la traversa della porta di Grasso.
Riapparivano così i lugubri fantasmi di un’altra domenica infausta e
ineluttabile, con il corollario dei cedimenti psicologici e dell’incapacità di organizzare e concretizzare con determinazione e carica agonistica dei tentativi di reazione  e  di rimonta.
Al 56° Russo subentrava a Gala ma dopo appena 6 minuti dal suo ingresso in campo veniva a sua volta sostituito da Mercadante,  con l’attaccante carmagnolese vittima di una ricaduta dell’infortunio al quadricipite della coscia destra patito due settimane addietro contro il Carignano. Evidentemente le sue condizioni ancora precarie da convalescente non consentivano ancora il suo riutilizzo, rischiando anzi di aggravare la situazione ed allungare ulteriormente i tempi di recupero.
Contemporaneamente, Bongio mandava in campo anche Rosso che rilevava l’ infortunato Lavezzo che non aveva smaltito ed assorbito un duro colpo precedentemente ricevuto sulla schiena durante un contrasto aereo con un avversario.
Al 66°, ancora Montanari su punizione calciava alto sulla traversa, mentre l’Atletico replicava successivamente con una interessante combinazione Di Prima-Mercadante, conclusione di quest’ultimo da posizione decentrata che colpiva l’esterno della rete.
Al 73° il Pinasca metteva al sicuro il risultato, affossando le residue speranze dei racconigesi di evitare la sconfitta e conquistare almeno un punto per muovere la classifica:
Tuninetti da poco dentro l’out sinistro della nostra area lasciava partire un tiro cross che nessuno dei nostri riusciva ad intercettare, pallone che attraversava tutto lo specchio della porta e che terminava dalla parte opposta dove Bubba ribadiva sotto misura da pochi metri,beffando marcatore e portiere.
Era il tremendo colpo del k.o.che stendeva gli uomini di Bongio, il quale provvedeva ad operare l’ultimo cambio di giornata, l’esordiente Nesci al posto di Cattapan.
L’Atletico, nei disperati,generosi ma confusi tentativi di riaprire la contesa, al 78° reclamava anche un calcio di rigore per un atterramento in area ai danni di Cagliero, Garberiglio faceva cenno di proseguire tra le vibranti proteste di giocatori e tifosi presenti in tribuna.

Nei minuti finali si registravano alcune infruttuose incursioni di Mercadante,mentre al 87° veniva allontanato dal campo il nostro assistente di linea Mario Bongiovanni reo di reiterate e scomposte proteste rivolte al direttore di gara.

Nei 4 minuti di recupero e di agonia concessi, alcuni scontri di gioco, ammonizioni comminate a  Di Prima e Nesci per comportamento antiregolamentare , ultima opportunità per l’Atletico con un tiro dalla distanza di Mercadante che impegnava per l’ultima volta Salasso che si distendeva in tuffo per deviare in angolo la conclusione del riccioluto attaccante.

Triplice fischio finale che decretava la vittoria per il Pinasca e certificava ufficialmente la crisi di risultati ma anche di gioco per la nostra squadra.

Come ammesso anche dal commissario di campo a fine partita,molto probabilmente il risultato di parità avrebbe meglio rispecchiato l’andamento della gara, riferendosi velatamente alla mancata concessione del secondo penalty a nostro favore in occasione dell’atterramento ai danni di Cagliero.

Cosa fare adesso.

A botta calda e con la tensione ancora palpabile mista a delusione, a fine partita nella mente di Bordese si sono  addensate,affollate ed  elaborate delle valutazioni e delle conclusioni  anche estreme e molto drastiche circa l’attuale situazione in cui la sua squadra è sprofondata; propendiamo, a mente serena e con la lucidità di ragionamento necessaria, per un’analisi dello stato delle cose che dovrebbe avvenire già martedì alla ripresa degli allenamenti,quando probabilmente il patron affronterà i suoi giocatori di petto e con la consueta decisione e chiarezza. In poche parole,cercherà di mettere gli atleti di fronte alle loro  responsabilità ed al livello del riconoscimento del grado di “colpevolezza” circa gli errori individuali  che sono stati commessi in questo primo mese di campionato, per cercare i motivi che li hanno generati e trovare tutti assieme delle soluzioni per evitarne pericolosamente il loro reiterarsi,radicarsi  e perpetuarsi nel tempo.

Senza cercare inutili capri espiatori che paghino per tutti, ognuno si assuma le sue responsabilità e avanti e pedalare,lavorare,impegnarsi maggiormente,lottare per un obiettivo.

Alla quarta sconfitta consecutiva, il filotto negativo è iniziato progressivamente dalla terza giornata(  Villar Perosa,Carignano,Perosa Argentina e Pinasca,n.d.r.), l’emorragia di risultati, di gioco e di rendimento necessita di essere arrestata immediatamente, senza ulteriori chiamate d’appello: chi ci sta, già da domenica, è chiamato a dimostrare il proprio valore , le proprie qualità e caratteristiche tecniche ma anche la personalità ,il  carattere, lo spessore agonistico di cui è dotato.

La valutazione complessiva della prestazione dei singoli giocatori e dell’intero collettivo, anche per questa domenica, è abbastanza lontana da un voto di sufficienza( 5,5 largo, di ultimo incoraggiamento e di stima…).

Salviamo in parte le prestazioni di Cagliero, e di Vergna (fino a quando le energie li hanno sorretti), a corrente  molto alternata Di Prima( 5° centro stagionale), la generosità del Merca, il coraggio dimostrato  nel gioco aereo dal rientrante Gala.

Alla prossima, hasta la victoria siempre!!!   A Pralormo….ultima chiamata…..chi è presente?

 

Mimmo Monachino

 

Gioele Mercadante, uno degli

ultimi a mollare e

generoso nei minuti in

cui ha giocato.