L’Atletico Racconigi piega di forza e di autorità la resistenza del Valle Po e, approfittando del rocambolesco pareggio nello scontro diretto tra San Rocco e Boves, ritorna da solo in vetta alla classifica, proprio in vista del match-clou di domenica prossima in casa dei bovesani, secondi in classifica.
La squadra diretta da Boscolo-Pisano ha avuto la meglio ed ha prevalso sull’avversario di Sanfront grazie alle reti di Scola, Barison e Mangia, al culmine di una partita agonisticamente molto combattuta e vibrante, mal gestita dal punto di vista tecnico-disciplinare dal direttore di gara De Simone che ha adottato decisioni discutibili, disseminando numerose e scriteriate ammonizioni, espellendo capitan Vailatti a metà secondo tempo per raggiunto limite di cartellini ed assegnando un allucinante penalty alla squadra ospite, giusto a coronamento della sua personale domenica da dimenticare al più presto.
Sulla infausta e dissennata prestazione arbitrale torneremo nuovamente in sede di cronaca, ritornando alla partita possiamo affermare che l’Atletico ha vinto meritatamente, riuscendo a superare i canonici minuti iniziali leggermente macchinosi e farraginosi, per poi avviare la fase di carburazione e di sviluppo dei cavalli del suo motore, prendendo progressivamente le misure al suo avversario e uscendo fuori alla distanza, facendo prevalere la propria superiorità tecnica collettiva ed individuale, la migliore disposizione tattica, l’eccellente condizione atletica, sfruttando e concretizzando a dovere le opportunità da rete costruite e create.
Il doppio, rassicurante risultato di vantaggio che stava maturando fino a dieci minuti dalla fine, nonostante l’inferiorità numerica, era stato rimesso in discussione da una scellerata decisione del direttore di gara che assegnava la massima punizione alla squadra ospite, poi trasformata, sanzionando un corretto e pulito intervento in anticipo di Bossolasco nei confronti di un avversario che, anzi, messo fuori tempo, colpiva la gamba del biondo difensore racconigese, commettendo un’ evidente azione di gioco scorretta ed antiregolamentare.
L’Atletico ha avuto la forza e la personalità di rimanere compatto, di mantenere la calma e la concentrazione e la capacità di ristabilire il doppio vantaggio aritmetico, grazie ad una prodezza personale del neo entrato Mangia che ripristinava le distanze, rimettendo così il risultato in cassaforte.
Come dicevamo nell’introduzione, in virtù del mirabolante ed altalenante pareggio maturato sul sintetico dello Sporting Club di Cuneo tra San Rocco e Boves, l’Atletico si riprende la vetta solitaria della classifica( 41 contro 39), proprio in vista dello scontro diretto in programma tra sette giorni che andrà in scena al “Renato Boggione” della cittadina cuneese Medaglia d’Oro a valor civile e militare.
Racconigi, 4 febbraio, ore 14,30, stadio Trombetta, 4^ giornata di ritorno.
FORMAZIONI
Atletico: Migliore; Giacomo Quaranta, Viola,Camisassa, Bossolasco; Bosio, Vailatti, Tavella(88′ Preka); Garcea(56′ Mangia), Barison(72′ Tene), Scola(90′ Peano).
A disposizione: Ghione, Sorrentino, Dekaj, Umberto Quaranta, Kone.
Direzione tecnica Boscolo-Pisano(squalificato)
Valle Po: Busano; Nicolo Berardo(56′ Gaboardi), Torre, Anselmo, Depetris; De Matteis, Terragno(79′ Gallesio), Motta, Calvetti(62′ Campanella); Fabio Berardo, Isaia.
A disposizione: Polidoro, Vincenti, Piacenza, Meirone, Marku, Rosatello.
Allenatore Careglio(squalificato)
Direttore di gara Riccardo De Simone della sezione di Torino.
TABELLINO
Marcatori: 39′ Scola, 60′ Barison, 82′ Isaia su rigore, 87′ Mangia.
Espulsi: 71′ Vailatti per somma di ammonizioni.
Ammoniti: Giacomo Quaranta, Bosio, Camisassa, Tene, Anselmo.
Recupero: 1′ p.t., 5′ s.t.
NOTE: pomeriggio soleggiato e primaverile, temperatura 17°, terreno di gioco in buone condizioni, spettatori circa un centinaio.
GLI HIGHLIGHTS DEL PRIMO TEMPO
L’Atletico si presentava all’importante appuntamento con la migliore formazione disponibile, recuperando titolare “Caterpillar” Bosio, assente domenica scorsa causa squalifica; nelle fila dei valligiani, lo squalificato allenatore Careglio lasciava inizialmente in panchina due elementi di valore come Campanella e Gaboardi.
La direzione dell’incontro era affidata a Riccardo De Simone della sezione di Torino, chiamato a sostituire Giacomo Martello di Collegno, inizialmente designato.
Le squadre scendevano in campo in un pomeriggio dal tipico sapore primaverile, con una temperatura di 17°, su un terreno di gioco che appariva in buone condizioni: con la divisa azzurra la squadra di casa, con una tenuta blu quella ospite.
Superata la canonica fase di studio e di assestamento iniziale, era l’Atletico ad affacciarsi per primo nei pressi dell’area di rigore avversaria: 9′, sugli sviluppi di un corner battuto da Tavella, Bossolasco, dall’interno dell’area piccola, si ritrovava il pallone tra i piedi ma sparava alto sulla traversa.
Si passava direttamente al 22′ con un colpo di testa ravvicinato di Vailatti che impattava il pallone proveniente da un calcio d’angolo, l’attento e ben piazzato Busano bloccava a terra alla sua sinistra .
Nei minuti successivi si metteva in evidenza il giovane attaccante Fabio Berardo che, su azioni personali, impegnava Migliore in due occasioni , mentre, nell’ultima della serie, la sua conclusione rasoterra si spegneva sul fondo.
Al 39′, l’Atletico passava in vantaggio: il solito Tavella, dal versante sinistro di sua competenza, riusciva a lavorare un buon pallone, indirizzando una parabola a spiovere dalla parte opposta sulla quale interveniva di testa Scola che, con ottimo tempismo di elevazione, di destrezza e di precisione, insaccava sotto l’incrocio dei pali, rendendo vano il tentativo in extremis dell’estremo difensore avversario. Per il bravo e generoso attaccante si trattava della settima segnatura stagionale.
L’ultima occasione prima dell’intervallo si registrava al 42′, quando una punizione con parabola discendente calciata da Terragno dal vertice sinistro dell’area di rigore sorvolava alta sulla traversa.
GLI HIGHLIGHTS DEL SECONDO TEMPO
Al 51′, Barison andava vicinissimo alla segnatura con un colpo di testa da distanza ravvicinata che veniva respinto provvidenzialmente da un reattivo e prodigioso intervento di Busano sulla sua linea di porta.
Il gol dell’esperto e navigato attaccante numero 9 veniva soltanto rimandato di alcuni minuti: 60′, sempre lungo l’out sinistro, Tavella, oggi in versione assist-man, riceveva un passaggio lungo linea da Vailatti, scodellava un tracciante a tagliare lo specchio della porta che raggiungeva dalla parte opposta Barison che, eludendo la sorveglianza del suo diretto marcatore, non aveva alcuna difficoltà ad appoggiare ed accompagnare in fondo alla rete, per quella che era la sua quinta marcatura personale.
A questo punto del match, l’Atletico si trovava nella migliore condizione possibile per gestire ed amministrare il risultato, potendo approfittare di maggiori spazi per piazzare le sue ripartenze in velocità, una delle armi tattiche più funzionali che esaltano le caratteristiche degli uomini del reparto offensivo.
Al 62′, una casuale carambola al limite dell’area tra Camisassa e Bossolasco faceva schizzare ed impennare la sfera sopra la traversa, con Migliore che vigilava la situazione.
Al 68′, una punizione eseguita dal limite dal neo entrato Campanella rimbalzava insidiosamente davanti a Migliore che ribatteva smanacciando la sfera, la difesa perfezionava il disimpegno allontanando la minaccia.
Un minuto dopo era la volta di Mangia, nel frattempo subentrato al compagno e concittadino Garcea, ad impegnare il portiere Busano che respingeva il tiro a mezza altezza con un singolare ma efficace colpo pallavolistico di bagher.
Al 71′ l’Atletico rimaneva in inferiorità numerica per il doppio giallo con il quale il direttore di gara puniva un intervento di gioco da parte di Vailatti: l’aspetto chiave e discutibile dell’episodio era riconducibile alla prima ammonizione, comminata durante la prima frazione di gioco, apparsa francamente esagerata ed assolutamente sproporzionata rispetto alla presunta scorrettezza che avrebbe commesso il capitano.
A questo punto, avendo perso un puntello fondamentale, un uomo di raccordo del suo centrocampo per senso della posizione, tecnica ed esperienza, Boscolo si cautelava ridisegnando la linea mediana con le risorse a disposizione, immettendo Mario Tene e richiamando in panchina Barison.
Al minuto 82, il direttore di gara accordava un inverosimile e assurdo calcio di rigore a favore del Valle Po, ribaltando ed interpretando in maniera distorta la dinamica dell’accaduto, così come descritto in precedenza.
Praticamente, poco dentro l’area, Bossolasco interveniva in anticipo su un attaccante avversario che, quasi contemporaneamente, con il piede proteso nell’atto di colpire la sfera, messo fuori causa, incocciava inevitabilmente la gamba del difensore racconigese, commettendo un chiaro intervento scorretto.
Con notevole stupore ed incredulità, il signor De Simone indicava il dischetto del rigore, invece di assegnare, come sarebbe stato più logico e giusto, una punizione a favore dell’Atletico.
L’irremovibile fischietto torinese rimaneva fermo sulla sua decisione, ignorando, ovviamente, le concitate proteste sollevate nei suoi confronti.
La trasformazione del penalty veniva affidata a Isaia che, con freddezza e precisione, spiazzava Migliore con un’esecuzione centrale.
Quando mancavano ancora 8 minuti più annesso recupero, il risultato della partita che era orientato a favore dell’Atletico si riapriva in maniera improvvisa e con una modalità imprevedibile.
Il merito della capolista, ricordiamo ridotta in inferiorità numerica, era quello di mantenere la calma, la concentrazione e la determinazione, rimanendo compatta ed equilibrata, per fronteggiare il prevedibile serrate e forcing finale del Valle Po, alla ricerca del completamento di quella che sarebbe stata una clamorosa e beffarda rimonta.
Così, al minuto 87, giustizia(sportiva) veniva fatta: su una veloce e repentina azione in ripartenza, il pallone perveniva dalle parti di Mangia, all’altezza dei 25 metri sul settore di sinistra del fronte offensivo, lo sgusciante attaccante carmagnolese riusciva a superare in progressione il suo oppositore, a penetrare in area, aggirare l’avversario rinvenuto in disperato recupero e piazzare un chirurgico ,imprendibile e letale rasoterra ad incrociare che si insaccava imparabilmente nell’angolino opposto a quello di tiro.
Il ristabilimento del doppio vantaggio aritmetico permetteva all’Atletico di affrontare i 5′ di recupero in scioltezza psicologica e con la consueta personalità ed autorità.
Nell’overtime non accadeva più nulla di particolarmente importante e significativo, il triplice fischio dell’ondivago e segaligno direttore di gara decretava la fine delle ostilità, l’aggiudicazione di gioco, partita e relativi tre punti, certificando la dodicesima vittoria stagionale dell’Atletico che rafforzava anche il record parziale di squadra più prolifica del girone con 38 segnature.
Ma soprattutto, visto il risultato maturato allo Sporting Club di Cuneo, l’Atletico si riprendeva la leadership solitaria del girone, in attesa del probante scontro diretto di domenica prossima contro il Boves, con la squadra di Boscolo-Pisano che avrà a disposizione due risultati su tre….
IL PUNTO DEL GIRONE
L’Atletico si riprende la testa solitaria della classifica con l’allunaggio a quota 41, guadagnando e allungando sia sul Boves, secondo (39), suo diretto antagonista, sia sul San Rocco, quarto (35), mantenendo invariato il distacco nei confronti del Sant’Albano, terzo(37).
Andiamo con ordine.
Detto della nostra squadra, come era auspicabile negli utilitaristici pronostici previsionali della vigilia, San Rocco e Boves si dividono la posta in palio al termine di una partita molto spettacolare, combattuta e vibrante, testimoniata dal 3-3 finale: alla fine del primo tempo gli ospiti conducevano per 1-3( doppietta di Bertolino e Orlando per i bovesani, Delpero per i cuneesi), nella ripresa si registrava la clamorosa rimonta della squadra allenata da Roberto Borghese grazie alle reti di Manfredi e Ukaj.
Il Sant’Albano espugna il terreno di gioco di Villanova Mondovì infliggendo al Tre Valli una fragorosa e pesante sconfitta per 1-5(doppietta di Viale, Unia, Gueye e Bertoglio per i nero arancio, Camargo de Mendonca per i malcapitati ragazzi brasiliani).
Il Murazzo(34) completa l’attuale griglia valevole per i piazzamenti play off capitalizzando il fattore casalingo, rifilando un sonoro 4-0 al Valvermenagna(doppietta di Di Biase, Giordano e Sheu).
Scorrendo verso le posizioni di medio alta classifica troviamo l’Aerea Calcio con 32 punti( vittoria in trasferta 0-2 a Morozzo contro l’Azzurra, doppietta di Scoffone) e il Bisalta con 29(1-3 contro il Langa Calcio, Sacco, Toselli e Bonkoungou per i rosso blu di Chiusa Pesio, Di Stefano per i giallo blu langaroli).
Nelle posizioni di metà classifica stazionano l’Azzurra con 26 punti ed il Valle Po con 25.
Nella zone prossimali ai piazzamenti play out troviamo il tre Valli con 22, l’Ama Brenta Ceva con 21(1-1 in casa contro il Marene, Xhani e Favole i rispettivi marcatori), il Marene e il Valvermenagna con 19, il Carrù con 18, e, più staccati, il Val Maira con 11( ossigenante 2-1 contro il Carrù, Rovera e Olagnero a segno per i bianco azzurri di Roccabruna, Muca per i granata della Porta della Langa) e il Langa Calcio, nuovo fanalino di coda, con 10.
Questo 4° turno di ritorno si è caratterizzato per l’abbondante messe di reti, ben 31, con una media di 3,8 a partita: per la cronaca, 3 sono state le affermazioni per le squadre che giocavano in casa, altrettante le vittorie esterne e 2 i pareggi.
Aggiornando i dati statistici a noi cari, l’Atletico consolida il primato di squadra più prolifica con 38 segnature, il Langa Calcio risulta essere la partecipante con l’attacco più sterile con solo 17 realizzazioni, il Sant’Albano ha la difesa meno battuta del girone con appena 17 reti subìte, mentre quella del Val Maira vanta il primato negativo di difesa colabrodo, con 48 reti incassate.
LA CLASSIFICA MARCATORI
Per effetto della doppietta realizzata a Morozzo contro l’Azzurra Matteo Scoffone si conferma leader della graduatoria con 15 reti, adesso incalzato dal bovesano Bertolino con 13 segnature, mentre Fenoglio e Vailatti rimangono fermi al palo rispettivamente con 12 e 11 realizzazioni.